Page 50 - il viaggio dello zinco
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48 caricata su autocarri e trasportata alla stazione ferroviaria di Ponte Nossa. La laveria per la propria attività utilizzava tre motori elettrici e l'energia necessaria al funziona- mento proveniva dalle centrali di proprietà della "Vietile Montagne" in Val Rogno e Cavrera che "marciano in parallelo". Nel 1944 nuovi investimenti nella laveria migliorano le installazioni meccaniche (vengono sostituite le macchine per la frantumazione) al fine di ottenere una maggior continuità di marcia ed economie di esercizio. Il motivo principale è però quello di portare il rendimento del lavaggio del minerale di zinco dal 42,5% al 50%. Questa la- veria viene poi dismessa nel 1952. LAVERIA DI Riso (CORNO), CHIAMATA ANCHE LAVERIA N. 2 Nel 1911 la società "The English Crown Spel- ter" ha in progetto la costruzione di un'altra la- veria per il trattamento dei minerali poveri pro- veniente da quella di Oneta. Nel 1914 la struttu- ra è in costruzione in quanto dalla relazione rela- tiva a quell'anno si legge che "per il trattamento dei materiali poveri, si sta provvedendo alla costru- zione di una nuova laveria (detta laveria n. 2), posta a! livello stesso della "Galleria Riso" che incomincerà a funzionare nel 1915".w Nell'anno 1917, sempre dalle relazioni, si apprende che la "vecchia laveria Riso n.l e la nuova laveria Riso n. 2 " sono perfetta- mente funzionanti. Così dicasi per l'anno 1922; lo apprendiamo dal "curriculum" lasciato dal minatore Giov. Pietro Telini, che illustra la sua attività lavorativa dal 1922 al 1947: "Fui assunto in marzo l'anno 1922 in qualità di aggiustatore mec- canico nell'officina di Riso. Passai dopo qualche mese alla laveria di Riso per la sistemazione, laveria allora a gravimetrica". La laveria di Riso era stata infatti costruita per il trattamento gravimetrico del grezzo cala- Laveria di Riso minare e blendoso; vi veniva pure trattato il misto ricco calaminare proveniente da (Corno, 1956) quella di Oneta e successivamente venne installato un impianto per il trattamento dei misti poveri. Quando la "Vieille Montagne" subentra alla "The English Crown Spelter", come ha fatto alla laveria n.l di Oneta, la modifica e la amplia negli anni 1925/1926. Ultimati i lavori nel 1927 la laveria rientra subito in funzione. In quegli anni "// minerale da trat- tare è il minerale blendoso" proveniente per la maggior parte dai cantieri della miniera "Riso" ma anche da quelli di "Costa Jels" e di "Casa Conti". Il giornalista Renzo Larco, nella "Rivista di Bergamo" del dicembre 1927 così de- scrive la laveria di Riso: "La laveria è un piccolo mondo infernale: un fragore digrignante di ferraglie la empie, altissimo, come se mostri spaventosi stritolassero, con le loro implacabili mascelle possenti, senza un istante di sosta, frantumi di catene, valanghe di macigni... E' un tamburellameuto di ciottoli, un grandmare di pietre intermittente... Questa sola laveria di Cor- no che è di media capacità può trattare novanta tonnellate di materiale al giorno, costruita co- me fu per una elaborazione di dieci tonnellate orarie. Lo zinco è proprio qui che sottoscrive il suo atto di nascita. Da queste manciate di sporca sabbietta usciranno un giorno un imbuto, un Rivista del servizio minerario, anno 1914
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