Page 21 - il viaggio dello zinco
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IL VIAGGIO DELLO ZINCO 19 invece a continuare la propria attività facilitata anche nei trasporti: il minerale non deve viaggiare via mare ma su ferrovia per giungere all'officina di Viviers in Francia. Questo 10 si rileva dalla "Rivista del servizio minerario" del 1921 dove si legge: "In seguito alla cri- si, le più importanti miniere del distretto[di Milano], appartenenti alla "English Crown Spelter Company", che erano state chiuse verso la metà dello scorso anno, non furono riaperte; si lavorò invece con qualche intensità nelle miniere della società "Vietile Montagne"(Sezione Val Bremba- na) e poco in quelle della stessa società (Sezione Val Seriana)... ". Nel 1922 tutte le concessioni della società inglese The English Spelter vengono ac- quistate dalla Vieille Montagne; nella "Rivista del servizio minerario" di quell'anno si legge: "Miniera Costa Jels... questa miniera che negli ultimi anni era rimasta quasi in abban- dono, a motivo dell'esaurimento dei cantieri, venne riattivata dalla società "Vieille Montagne" che la acquistò nel mese di marzo; "Miniera di Riso"... anche questa miniera venne acquistata e riattivata dalla società "Vieille Montagne"; Miniere dì "Belloro" e "Crina - Golia - Spiaz- zi"... le due concessioni, anch'esse passate nell'anno in proprietà della società "Vieille Monta- gne". Le altre concessioni: miniere "Casa Conti", "Monte Trevasco", "Monte Arerà", "Val Vedrà" erano già in suo possesso dagli anni 1898/1899. Ma agli inizi degli anni '30 si registra una crisi più grave rispetto a quella del 1920. A causa della congiuntura economica e del crollo dei prezzi dei metalli (si sosteneva pure che una superproduzione di zinco avesse obbligato le società ancora prima che si chiudessero i cantieri a contingentarne la produzione), alla fine di luglio del 1931 la Vieille Montagne è costretta a chiudere le miniere ed a licenziare in massa gli operai, tranne gli impiegati amministrativi, i sorveglianti di miniera (questi lavoravano a tur- no 15 giorni su 30) ed un addetto alla manutenzione delle linee elettriche. Restano sen- za lavoro più di mille operai di Corno, Parre, Ponte Nossa, Oneta e Oltre il Colle, dei quali più di seicento di Corno e Oneta. Nella rivista "Arte Nostra" del mese di agosto 1932 in un articolo dal titolo "Ombre e luci in Val del Riso" a firma di Amieto Battaglia è così descritto questo periodo di crisi: "Ora il lavoro di escavazione del minerale è sospe- so, causa il rinvilimento dello zinco sui mercati mondiali, e quelle teleferiche, quelle laverie fer- me, silenziose, abbandonate, coi macchinar! ammantati di ruggine, sembrano corpi senz'anima e danno un'impressione di trascuranza di tutta la valle". La situazione si risolse il 19 agosto 1933 con un accordo raggiunto presso la Prefet- tura di Bergamo che comportava la graduale riapertura delle miniere. Si ebbe pure un cambiamento nell'organizzazione tecnica e in tutti i cantieri venne introdotta l'aria compressa; questa però nel 1914 era già utilizzata nella galleria "Riso", come risulta da un rapporto della visita eseguita i giorni 25 e 26 aprile dello stesso anno e registrato al Corpo Reale delle Miniere del Distretto di Milano al n. 25. Nel 1937 la società Vieille Montagne, in occasione del centenario della sua costituzione, emette una medaglia commemorativa che distribuisce ai lavoratori. A seguito del decreto del Prefetto di Bergamo n. 1796 del 12 agosto 1940, la gestione della società Vieille Montagne viene affidata all'ente di diritto pubblico denominato A.M.M.I. (Azienda Minerali Metallici Italiani). Con successivo decreto ministeriale del 16 agosto 1941, la concessione è affidata alla S.A. Nichelio e Metalli - Gruppo di Corno (facente parte del gruppo A.M.M.I.), concessione che nel 1946 passa alla S.A.P.E.Z. (So- cietà per Azioni Piombo e Zinco). Questa il 20 agosto 1954 viene incorporata nel!7 A.M.M.I. e gestisce le concessioni minerarie (chiamate anche "raggruppamenti") di piombo e zinco denominate "Valle Seriana "(Corno, Oneta, Parre, Premolo e Ardesie) e "Valle Brembana" (Oltre il Colle, Dossena, Scrina, Piazza Brembana, S. Giovanni Bianco e Roncobello). Dal 18 novembre 1959 l'A.M.M.I. viene trasformata in società per azioni. 11 31 dicembre 1971 gli operai della miniera vengono licenziati dall'A.M.M.I. s.p.a. ed as- sunti dal!7 A.M.M.I. ITALMINIERE s.p.a., ma nel settembre del 1972, solo dopo nove me- si gli operai tornano nuovamente a dipendere dall'A.M.M.I. s.p.a.. In quel periodo viene istituito l'E.G.A.M. ( Ente governativo attività minerarie). Nel
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