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Anche a Gorno è partita questa iniziativa che è promossa dalle Acli di Bergamo ed è distribuita su tutto il territorio bergamasco con il coinvolgimento di 150 gruppi di uomini e donne che si impegnano a ritrovarsi quattro volte, per leg- gere insieme un testo, commentarlo e quindi rifettere attorno al tema proposto. Il flo conduttore di quest’anno è stato la “Rinascita”per l’occasione Luciano Manicardi, monaco della Comunità di Bose, e Roberto Mancini, flosofo e do- cente presso l’Università di Macerata, hanno scritto “Nascere di nuovo”. La rinascita è una condizione umana. Dopo dolori, sconftte, distacchi, mo- menti che segnano la vita di ognuno di noi, se vogliamo scegliere la vita… dobbiamo rinascere! A gennaio, al termine del percorso abbiamo incontrato gli autori del libro, in una serata di ascolto e di confronto presso la Chiesa Parrocchiale di Ponte San Pietro. A seguito di questa esperienza è nato il “CIRCOLO DI LETTURA” : si riunisce ogni due mesi dalle ore 20.30 alle ore 22.00 presso la biblioteca, il primo martedì del mese . Il libro proposto per questo periodo è l’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’ ” e può essere prenotato in biblioteca attraverso l’interprestito Ci ritroviamo martedì 5 aprile alle ore 20,30 per la condivisione della lettura e delle rifes- sioni. SOLDATO SEMPLICE ANGELì CASTEGNA Isola di Eubea, settembre 1943 Il soldato Quistini Fortunato Angelo dopo la campagna di Albania e Grecia si trova sull’isola greca di Eubea. Come soldato fa il pastore del gregge di proprietà dell’esercito. La sera dell’otto di settembre rientra col gregge e un caro amico greco informato da Radio Londra lo porta a conoscenza dell’armistizio prima ancora che la notizia giunga tra le fle dell’esercito e gli dice tali parole: “prima della guerra eravamo fratelli, poi siamo diventati nemici per colpa di Mussolini ed ora siamo di nuovo fratelli”. Nei giorni a seguire i militari si ac- cingono a lasciare l’isola per tornare in Italia entusiasti di ciò che a loro appariva come la fne della guerra. L’ordine era di non lasciare nulla sull’isola e ad Angelo viene co- mandato di eliminare l’intero gregge e di non lasciare nessuna pe- cora alla popolazione greca. Decide però di non uccidere le pecore ma di lasciarle agli abitanti dell’isola rischiando così la propria vita. Infatti viene scoperto dai suoi superiori e deve essere processato per non avere obbedito agli ordini, i greci sono disposti a riconsegnare le pecore pur di salvare Angelo ma è già tardi, la nave deve salpare e Angelo è ormai destinato ad essere processato in Italia. La nave carica di soldati italiani desiderosi di rivedere la loro Patria giunge a Salonicco con la brutta sorpresa che ad attenderli ci sono i tedeschi. Alcuni che sanno nuotare tentano la fuga in mare ma i tedeschi sparano in acqua sino a quando non vedono i corpi venire a galla. Angelo non sa nuotare e rimane sulla nave. Tutti gli italiani vengono deportati in Germania su vagoni trasporto bestiame stipati in 40 persone per carro senza poter scendere neanche a fare i propri bisogni per 13 giorni. Nei campi di prigionia sono costretti a lavorare per il nemico e a subire umiliazioni. Angelo è impiegato al tornio di una fabbrica di armi e munizioni. Nel settembre 1945 farà ritorno a Gorno dove lo aspettano la moglie Maria con le fglie Livia e Luigia. Luigi e Giulio Borlini 24
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