Page 101 - il viaggio dello zinco
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IL VIAGGIO DELLO ZINCO 99 principale dello zinco, che futuro avrà la miniera ? Nel mese di novembre del 1979 in- fatti sono messi in cassa integrazione 55 lavoratori della miniera per un mese, a cui ne seguiranno altri... e altri ancora. E' un atteggiamento questo che pare preludere ad uno smantellamento dell'attività estrattiva. Le amministrazioni comunali e le organizzazioni sindacali non ci stanno ed una de- legazione il 6 dicembre dello stesso anno si reca a Roma ad un incontro con il Ministe- ro delle Partecipazioni statali e con l'E.N.I.. L'incontro, per la miniera della Valle del Riso, porta alla conferma del piano di ricerca, finanziato con 25 miliardi di lire. Per lo stabilimento invece si prospetta il trasferimento dell'impianto elettrolitico a Porto Ve- sme in Sardegna. L'orientamento deU'E.N.I. suscita malcontento nella delegazione bergamasca che esprime il proprio dissenso in quanto la soluzione prospettata ridur- rebbe ulteriormente l'occupazione. Il 7 marzo dell'anno successivo una delegazione si reca nuovamente a Roma pres- so il Ministero delle Partecipazioni statali: la S.A.M.I.M. per la miniera è intenzionata a proseguite nell'opera di ricerca richiamando gradualmente il personale in cassa in- tegrazione. La crisi comunque avanza e velocemente... Ma ecco che si comincia a parlare di TRIAS, un'iniziativa mirata ad una nuova ricerca di base nel Trias lombardo (una for- mazione geologica presente tra il lago di Carda e il lago di Como), con i fondi della Re- gione Lombardia che poteva assicurare lavoro per circa un anno con studi, fotografie aeree, sondaggi e perforazioni in Val Nossana fino a 700 metri di profondità alla ricer- ca del minerale. Dall'esito di queste ricerca sarebbe dipeso il futuro minerario della Val del Riso, nonché di altre zone della Comunità Montana Valle Seriana Superiore. Ma ci si avvicina comunque alla fine. Il 17 dicembre 1981 la delegazione bergama- sca è di nuovo a Roma: per le miniere si sostiene che bisogna continuare nelle ricerche seppure con l'impiego di meno uomini e mezzi e svolgere nel contempo lavori nella ri- cerca denominata TRIAS. L'incontro riaccende speranze, ma per poco tempo. L'E.N.I. ormai ha deciso che ogni sforzo di ricerca e di approvvigionamento delle materie prime deve essere ese- guito più all'estero che in Italia, politica aziendale che porta come conseguenza alla chiusura di parecchie miniere italiane, compresa quella di Corno. Non c'è più nulla da fare. La S.A.M.I.M. prosegue nell'attività estrattiva sino alla fi- ne del 1981 ed il 12 gennaio 1982 rinuncia alla concessione mineraria. Stabilimento: il reparto "Polvox' appena terminato (1974)