Page 12 - il sentiero alto serio
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dal Sentiero dell'Alto Serio, la morfologia glaciale è rappresentata dal profilo trasver- sale a "U", particolarmente evidente in alcuni tratti della valle [12] e dalle soglie che separano il solco principale da quelli laterali (valli sospese o pensili). Il fondovalle, modellato dal lento scorrere del ghiacciaio, mostra un andamento retti- lineo e si apre in ampie conche, alternate a strette chiuse in roccia, come si può os- servare ad esempio a Gromo S.Marino, a Gromo e a Ponte Nossa. Nelle valli laterali si ripete la stessa sezione trasversale a parabola; il fondovalle è pressoché pianeggiante e si trova a quota più elevata, raccordato alla valle principale con un tratto ripido, una soglia rocciosa [28]. È il caso delle valli Bondione (Lizzola), Sedornia, Grabiasca, della valle del Goglio e della stupenda valle Sanguigno, così co- me della Valcanale, della valle di Ave e di quella dell'Ogna (Valzurio). La forza abrasiva dei ghiacciai quaternari non ha solo eroso e modellato i fianchi del- le valli: nei fondovalle, quando non sono coperte da altri sedimenti, si osservano rocce montonate, dossi rocciosi arrotondati più o meno grandi, perfettamente liscia- ti e spesso con le particolari stilature provocate dal ghiaccio. Se ne vedono esempi molto interessanti in vai Sanguigno, nel vallone di Fiumenero, nella valle del Bon- dione, nella zona di Maslana e a Gromo S.Marino [26]; ma sono da considerare nella stessa categoria anche le collinette che emergono dalla piana di elusone, come la col- lina Verde, il monte Polenta, il Crosio. Alcuni blocchi di considerevoli dimensioni che galleggiavano sull'antica lingua glacia- le sono oggi appoggiati sulle dolci piane di fondovalle, come monumenti di una civiltà preistorica: sono i massi erratici [31], che si scorgono un po' dovunque lungo l'asta del Serio; i più belli si vedono a Gromo S.Marino e nella pineta di elusone. LA FORZA DELL'ACQUA I fiumi sviluppatisi dopo le glaciazioni hanno ridistribuito una gran quantità di detri- ti lasciati dai ghiacciai, formando le superfici pianeggianti di fondovalle [22], che in epoca più recente ed ancor oggi il Serio incide profondamente, costituendo i terrazzi fluvioglaciali [2] [9], uno degli elementi più caratteristici del paesaggio seriano. Que- sti orlano la valle, da Ardesie a Ponte Nossa, quasi senza soluzione di continuità, e trovano ampio sviluppo con bellissime forme anche nell'altopiano clusonese. Nelle valli affluenti del Serio, rimaste sospese a quote più elevate, i torrenti sono in forte erosione, i loro alvei sono quasi sempre rocciosi e queste soglie sono profonda- mente incise dai corsi d'acqua, che danno origine a forre e orridi. Qui la forza dell'ac- qua durante le abbondanti piogge primaverili trascina i ciottoli in moti vorticosi for- mando le tipiche forme d'erosione tondeggianti delle marmitte dei giganti. Ve ne sono esempi molto belli lungo la valle di Fiumenero, la valle dell'Ogna, ma anche lungo il Serio, dove il fiume taglia la forra di Ardesie [4]. Numerose cascate, oltre a quella famosa del Serio a Valbondione che ogni anno tra luglio ed agosto attira migliaia di turisti, caratterizzano anche le valli laterali in pros- simità della confluenza nell'asta principale. Son da vedere sicuramente quelle del Bondione a Lizzola e quelle della vai Sanguigno presso Valgoglio [1]. La ricchezza di acque della vai Seriana portò nella prima metà di questo secolo ad un forte sviluppo dell'industria idroelettrica che divenne rapidamente la principale risorsa della valle, alla quale vennero collegandosi molte altre industrie, in particolare quella tessile. Per questo motivo in valle si possono oggi vedere numerosi laghi artificiali, 10