Page 56 - il viaggio dello zinco
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54 aria compressa ...II pozzo «Zay» raggiunse la profon- dità di m. 67 e si ha l'intendimento di accelerarne la perforazione, mediante l'impianto di un macchinario adeguato ali'importanza dell'opera". Nel 1909 la perforazione del pozzo rimase sospesa, come si apprende dalla relazione di quell'anno in cui si legge che "verrà ripresa quando la galleria «Riso» giungerà a tale punto, da potere scaricare le abbondanti acque sotterranee, che rendono, ora, difficilissima, l'escavazione del pozzo stesso". Nel 1910 si prevede che l'anno successivo la "galleria Riso" sarà messa in comunicazione con i lavori del "Ribasso Fortuna n. 7" dopo "un percorso di 1.600 metri. Saranno iniziati allora i lavori per mettere in esercizio il Pozzo «Zay»". Nel 1912 fra molte difficoltà, a causa delle continue infiltrazione di acqua (la cui quantità non fu mai inferiore ai 50 metri cubi orari), i la- vori vennero portati a termine. Il problema dell'infiltrazione dell'acqua consigliò di non proseguire il pozzo "Zay" sot- to il livello della galleria "Riso", come era stato previsto, se ne aprì invece un altro, chiamato "pozzo interno n. 1", distante circa 70 metri dall'altro, che si prevedeva di portare ad una profondità di m. 100 entro il 1913. L'ing. Emesto Zay Mentre il po//o "Zay'' a causa dello infiltra/ioni dell'acqua non venne mai utiliz- ritratto con la moglie zato, il "pozzo interno n. 1", almeno fino al "livello 16", diede durante il 1913 soddi- sfacenti prodotti di blenda, mentre al " livello 50" nel 1919 la produzione fu modesta. L'ideatore del famoso pozzo, che peraltro non raggiunse lo scopo prefisso, era l'ing. Ernesto Zay, nato a Trieste nel 1874, con residenza a Campello durante la direzione delle miniere della società inglese The English Crown Spelter C.L, direzione che lasciò nel 1919 trasferendosi a Bergamo. L'ing. Zay a Corno fu famoso anche per il suo impegno a fianco dell'assessore co- munale Pietro Guerinoni (detto Pieri Barbù) per l'introduzione della luce elettrica nel paese nel 1908. Per la loro tenacia meritarono all'epoca dei fatti il detto ricordato an- cora oggi: "Evviva! La luce fu da Zay Ernesto e Pieri Barbù".