Page 3 - le miniere di zinco della lombardia rmi3-92-4-92
P. 3
Così, a quella data, tutte le miniere del bergamasco erano sotto un’unica Società, tranne la miniera di Casa Conti (inattiva). Quest'ultima miniera fu affittata nel 1889 dalla Società belga Vieille Montagne, che già nel 1877 aveva permessi di ricerca nella zona: questa Società attivò le proprie ricerche scoprendo nel 1892 la miniera di Vedra, nel 1893 quelle di Musso, Ortighera e Zambla e nel 1894 Val Lavaggio. Acquistò la miniera del Laghetto di Polzone (1893), di Monte Trevasco, Vaccareggio e Arera (1897) cedute dalla Crown Spelter Co. parchè poco produttive e infine la miniera di Casa Conti (1898). Nel 1891 la Società Metallurgica Austro-Belga aveva rilevato dalla Crown Spelter Co. l'affitto di Cespedosio: nel 1895 affittò la miniera di S. Pietro d'Orzio e Dossena e nel 1897 comprò la miniera Dossena Gialla e S. Pietro d'Orzio. L'ultima scoperta di miniera fu quella di Corna Rossa, dovuta all'Ing. Druetti. Questa miniera seguì le vicende commerciali delle aziende che, a San Giovanni Bianco, tentarono la fabbricazione del "bianco di zinco" e finì per essere acquistata dalla Società Orobica di Lecco. Mantenendosi favorevoli le condizioni del mercato i lavori ebbero grande impulso nel 1899 cosicché, a fine secolo, la produzione raggiunse le 26.000 tonnellate di materiale con una forza lavorativa forte di 1780 operai. In seguito il prezzo dello zinco diminuì e, come conseguenza, diminuì pure l'attività delle miniere; dopo qualche anno, in seguito alle migliori condizioni del mercato, l'attività diede segno di ripresa. Venne così installato e impiegato con successo un forno Cermak-Spirek per la calcinazione delle terre calaminari ricche e dei prodotti della laveria di Campello; di lì a poco la Crown Spelter Co. ne installò un secondo in sostituzione dei forni a riverbero che vennero demoliti. Tra il 1906 e il 1908 le produzioni si mantennero attorno alle 15.000 tonnellate annue di Calamina e alle 2.500 tonnellate di Blenda . Un lieve calo nelle produzioni si ebbe nel 1909 a causa della scarsità della mano d'opera e delle forti disponibilità di minerale di altra provenienza giacenti presso le fonderie estere delle Società Concessionarie alle quali affluiva il minerale lombardo. L'attività mineraria continuò con vicende alterne fino al 1914. Lo scoppio della I Guerra Mondiale instaurò un periodo di grande incertezza nell'attività mineraria lombarda, poiché tutte le Società Concessionarie appartenevano a nazioni belligeranti. Tuttavia, mentre la English Crown Spelter Company e la Società Vieille Montagne (Mines et fonderies de zinc de la Vieille Montagne) superarono in breve tempo tale contrarietà, la Società Austro-Belga non riuscì a riattivare le proprie miniere. La Soc. Vieille Montagne, non potendo servirsi della sua fonderia in Belgio, concentrò i trattamenti nella fonderia di Viviez (Aveyron-Francia) e la English Cronwn Spelter Co. Risolse i propri problemi di trasporto e portò il minerale nelle proprie fonderie di Swansea (Galles). Ciò permise di incrementare di nuovo la produzione di minerale. Anche la Soc. Austro- Belga (poi denominata Società Belga), poté di lì a poco riprendere le proprie attività. Così fino al 1916 le produzioni di Calamina e Blenda aumentarono sensibilmente. Il periodo che seguì, caratterizzato da ovvie difficoltà nei trasporti, nel reperimento della mano d'opera e degli esplosivi, pose un freno allo sfruttamento delle miniere di zinco lombarde. Nel 1919 le ragioni della Società Belga, operanti nelle concessioni zincifere della Lombardia, passarono alla Società Mineraria Prealpina, che divenne proprietaria delle miniere di S. Pietro d'Orzio, S. Pietro d'Orzio e Dossena, Dossena Gialla, Cespedosio e Corna Rossa, di cui solo le prime tre furono attivate con limitati lavori di manutenzione e di spoglio. Le altre due Società intensificarono le coltivazioni per le migliorate condizioni generali (leggasi: trasporti) aumentando la propria produzione. Nello stesso anno la Società Vieille Montagne iniziò la ricostruzione delle proprie officine belghe che, a causa della guerra, erano cadute in rovina. In seguito, a causa del deprezzamento del metallo e delle difficoltà nei trasporti, la più importante Società zincifera operante in Lombardia, la English Crown Spelter Co. sospese la propria attività. Nel 1922 la Soc. Vieille Montagne acquistò dalla Società inglese le miniere Costa Jels e Riso e le riattivò. Tuttavia l'economia mineraria fu colpita dalle difficoltà dovute alla cosiddetta “rivalutazione della Lira” per un prodotto destinato per la quasi totalità all'esportazione. La produzione subì quindi un sensibile rallentamento. Tra il 1925 e il 1927 vennero ampliate e riammodernate le laverie di Oneta, Gorno e Oltre il Colle dalla Soc. Vieille Montagne e si ottenne una produzione di minerale di tenore più elevato
   1   2   3   4   5   6   7   8