Page 6 - 1982 N.10 OTTOBRE
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genitori creino le condizioni ideali per queste vengono loro indicate nei riquadri della scuola. aperture. Anche il ragazzo deve sentirsi ascoltato e ri- Non deve credere solamente nelle proprie idee, spettato nella sua personalità, studiare con re- ma accettare le osservazioni dei propri insegnanti, sponsabilità e avere buona cura del materiale sco- dei genitori, perchè è una persona in cammino, in lastico. cerca del suo futuro e della sua personalità. Carissimi alunni, il tempo della scuola è il più La scuola è manifestazione della loro vita, de- bello, il più sereno, il più emozionante, deve esse- vono quindi avere grande rispetto per gli inse- re vissuto con il massimo impegno perchè è il sen- gnanti, essere sinceri, e accettare le esperienze che tiero che segna la vostra vita futura. COSE DI IERI COME SI GIOCA V A occorreva raccoglierla il più presto possibile per tentare di colpire il giocatore nel momento in cui Qual erano i giochi che divertivano grandi e da una casa (cantù) si spostava per raggiungerne piccoli quando non c'erano mangianastri, giradi- un'altra, toccandole tutte per poter giungere alla schi, flipper, discoteche, motorini scoppiettanti casa da dove aveva lanciato la palla. II gioco con- ecc ... ecc ... ? Naturalmente i giochi di allora ri- tinuava fin che tutti i giocatori della squadra che specchiavano e riflettevano i costumi di allora, le- effettuava il lancio della palla e compivano il giro gati alle tradizioni, ed erano, conseguentemente, toccando «i cantù» venivano eliminati, allora era legati alle condizioni culturali e sociali e al tempo finita la partita, la quale era vinta dalla squadra libero che, dove imperversava la disoccupazione, che stava a raccogliere la palla; se, invece, un gio- era tutto, ovviamente, tempo libero, mentre per catore dopo aver scagliato la palla riusciva a com- chi era occupato ed aveva un posto di lavoro, per piere l'intero percorso toccando tutti «i cantù» ed i contadini e boscaioli, tempo libero ce n'era ben arrivava alla base (punto da dove era partito) la poco, in quanto le ore della giornata lavorativa, partita era vinta da questi. copriva tutto l'arco della luce del giorno, ed an- Un'altro gioco che veniva praticato dai ragazzi che le giornate di riposo erano ridotte alle festi- era «paì paola». vità, quindi, chi aveva un posto di lavoro fisso, Uno, (il tenutario del gioco) stendeva la mano tempo libero ne aveva ben poco. all'altezza della fronte col palmo della mano stes- Uno dei giochi preferito dai ragazzi, a quel sa rivolto verso terra e, gli altri gli puntavano, fi- tempo, era quello detto «a cantù» (a cantoni) che no a toccarlo con il dito indice, il palmo stesso da era molto simile al gioco americano «base», con sotto: quello che stendeva la mano esclamava: la differenza che la palla che si usava, era costrui- «paì paola, scapì chi chè pol, gamba loserta spar- ta dalla nonna usando piccoli brandelli di stoffa tela fò» quindi effettuava tre soffi sulle dita degli vecchia cucita insieme più stretta possibile e, la altri partecipanti, cercando di effettuare l'ultimo palla, veniva scaglita più lontano possibile, col- soffio di sorpresa in modo da riuscire a stringere pendola col palmo della mano come si fa nella dentro la mano le dita dei partecipanti. Quelli che «schiacciata» della palla a volo. rimanevano con le dita strette nella mano del te- Il gioco veniva effettuato da due squadre com- nutario del gioco, venivano subito eliminati, poste da tre, quattro o cinque componenti per mentre gli altri, per essere eliminati, dovevano es- parte: una squadra stava in «casa» e l'altra si sere rincorsi e toccati, altrimenti la partita non metteva in campo (improvvisato) pronta a racco- terminava se non quando si dichiarava vinto il te- gliere la palla al volo, perchè se la palla veniva nutario del gioco. presa al volo, il giocatore avversario che l'aveva .scagliata veniva eliminato (l'ira mort) altrimenti (continua) VI