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70° DI VITA RELIGIOsA DI sR. sEVERINA DI sAN LuIGI CATERINA QuIsTINI Nelle settimane scorse ho celebrato, a Clusone, con le Se devo tracciare in poche parole la vita di Sr. Seve- Figlie della Sapienza, gli anniversari di Professione rina, la posso riassumere in due atteggiamenti: la vita religiosa di alcune suore. Tra di esse vi era Sr Severina nascosta di s. Teresina e il Rosario. Lascio alle sue di s. Luigi, che ricordava i 70 anni di vita consacrata. parole il racconto della sua vocazione e della sua vita. Infatti è nata a Gorno quasi 90 anni fa. A Gorno ha vis- “La vocazione è l’espressione della volontà del Signo- suto i primi anni della sua vita con il nome di Caterina re, del suo piano divino su ogni anima. Ogni vocazio- Quistini. E’ l’ultima rimasta di 10 fgli. ne ha una storia sua propria, soprattutto la vocazione Ho avuto alla vita sacerdotale o religiosa. E’ una particolare modo, così, chiamata d’amore che io pure ho sentito in fondo al di ritrovare mio cuore. Come sono arrivata a scoprirla? una suora Ecco la mia piccola storia. della nostra Dalla scuola materna alla quinta elementare ho fre- vallata. quentato dalle Figlie della Sapienza a Gorno, mio Essa fa par- paese natale. Già allora mi aveva colpito il compor- te di quelle tamento esemplare e cordiale delle mie insegnanti e suore che, forse anche il loro abito grigio e bianco. All’età di 12 n u m e r o - anni sono rimasta orfana di mamma. La mamma ave- se, hanno va 47 anni e la famiglia numerosa: 10 fgli. Fui ospite i n d o s s a t o allora per 4 anni delle Figlie della Carità di Genova. l’abito delle Le suore mi insegnavano a ricamare, a fare piccoli la- Figlie della vori casalinghi, a pregare. Feci ritorno in famiglia a 16 S a p i e n z a . anni, età in cui si incomincia a pensare all’avvenire: Sr. Severina, che cosa farò della mia vita? Cominciai allora a rifet- ha lascia- tere, a pregare, ad offrire piccoli sacrifci per ottenere to un segno dal Signore la luce necessaria per la mia scelta. profondo nella mia vita di missionario monfortano. Avevo una zia suora, Figlia della Sapienza, a Genova, Come me, la gran parte dei confratelli della mia gene- infermiera nell’ospedale Galliera. Un giorno, duran- razione, l’ha incontrata negli anni della formazione al te una visita, le confdai il mio segreto: volevo farmi sacerdozio. Il nome Severina non rende giustizia a una suora. Mi sembrava che il Signore mi chiamasse, ma suora dagli occhi e dall’espressione sempre serena e non ero sicura. Ella capì il mio stato d’animo e mi af- sorridente. Sembra incutere timore per poi sciogliersi fdò alla direzione spirituale del p. Giusti, monfortano. nel sorriso dei piccoli e dei semplici. Il padre mi seguì per qualche tempo e poi mi consigliò Negli anni precedenti alla mia ordinazione sacerdotale di andare a Sanremo come aspirante delle Figlie della l’ho trovata a Roma dove nel suo regno, la lavanderia, Sapienza. Lì, a poco a poco, capii meglio la mia scel- si prendeva cura di noi giovani studenti. In quegli anni ta. Il Signore aveva messo sulla mia via questi due ho potuto cogliere la sua profonda spiritualità legata a incontri: la zia suora e il padre monfortano, per farmi s. Luigi di Montfort e alla Beata Maria Luisa di Gesù. arrivare a Lui. Ho scelto infatti le Figlie della Sapien- Aveva, inoltre, una particolare devozione a S. Teresa za. Era questa la volontà di Dio, il suo piano d’amore di Gesù Bambino. Noi giovani studenti di teologia ci su di me; me lo aveva presentato fn da bambina, a prendevamo gioco di lei. Tra le altre cose teneva una mia insaputa, poi, con tanto amore, me lo ha fatto co- statua di s. Teresa di Gesù Bambino nel suo luogo di noscere e a 19 anni, con il consenso di mio padre, dei lavoro; noi giocavamo a nascondergliela o portarglie- miei cari e del mio direttore spirituale, ho lasciato il la via. Immancabilmente ne nasceva un invito a imi- mondo e sono entrata in Convento a Bergamo il 15 tare la santa nel suo vivere umile e nascosto e nel suo luglio 1943. amore alle missioni. Dopo un periodo di formazione più intensa alla vita 24