Page 11 - N.155 LUGLIO 2015
P. 11
A CHIGNOLO VIA CRuCIs INTERPARROCChIALE 13 MARZO 2015 Oggi fra la gente del mondo, Gesù vive la propria passione. La Via Crucis si ripete oggi come duemila anni fa nei giovani, nei sofferenti, negli affamati, nelle persone malate e portatrici di han- dicap. La Via Crucis è fatta di stazioni. Stazione signifca “sosta”, “fermata”. Signifca per noi “esserci”, stare lì vici- no a quella situazione, a quella persona, a quella sofferenza... Vivere la Via Crucis signifca esserci. La morte ci disarma, ci fa capire che siamo esposti ad un’esistenza terrena che ha un termine. Ma è davanti a quel corpo di Gesù, deposto nel sepolcro, che prendiamo coscienza di chi siamo. Creature che, per non morire, hanno bisogno del loro Creatore. Il silenzio che avvolge quel giardino ci permette di ascoltare il sussurro di una brezza leggera: «Io sono il Vi- vente e sono con voi» . Il velo del tempio è squarciato. Finalmente vediamo il volto del nostro Signore. E conosciamo in pienezza il suo nome: misericordia e fedeltà, per non restare mai confusi, nemmeno davanti alla morte, perché il Figlio di Dio fu libero in mezzo ai morti. I ragazzi con i loro GRI’…. Quando le campane tacciono a ricordo della morte di Gesù, i grì di antica memoria richiama- no alla preghiera e alle celebrazioni del Triduo Pasquale . 11