Page 36 - il viaggio dello zinco
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34 Teleferica 'Costa ]eìs - Pìassa (Val Farina)" (1956) I materiali dalla laveria di Oneta a quella di Riso venivano fatti scendere a gravita in tubazioni installate in una galleria inclinata lunga 100 metri e per un dislivello di 60 metri fino alla galleria "Ribasso Riso"; da qui con una locomotiva a nafta che traina- va venti carrelli, con un carico di 16 tonnellate, si raggiungeva dopo un percorso di 2 km. (parte in galleria e parte all'esterno), il piano inclinato della laveria. Tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50 il locomotore sostituisce il mulo per il traino dei vagoni; per questo motivo nel 1952 viene redatto un nuovo regolamento per i trasporti; se ne ricordano due norme particolarmente interessanti: • "Nel uagonaggio in galleria i vagoncini devono appendere le lampade accese anteriormente al vagonetto o al locomotore. Del pari devono mettere le mani sulle apposite maniglie, ma so- lo per spingere, quindi senza tirare". • "Non bisogna correre troppo con i vagoni né con i treni. Fare attenzione agli ostacoli, agli scambi e agli eventuali difetti del binario per evitare investimenti, deragliamenti, ecc. ". Nelle miniere di Oltre il Colle il locomotore era già atteso agli inizi degli anni '40; il già citato minatore gornese Benedetto Guerinoni ricorda che nel 1943 "...abbiamo rifatto a nuovo la vecchia stazione del filetto della Pìassa ... e poi nell'autunno abbiamo costruito una casetta che è di cinque per sette di vuoto che doveva servire per rimessa della piccola locomotiva che doveva venire, invece è stata sostituita per stalla dei muli", Anticamente il minerale veniva trasportato a valle a spalle con appositi gerii o trai- nato da slitte; alla fine del XIX secolo comparvero le teleferiche dove inizialmente scor- revano dei secchi e successivamente dei vagonetti, chiamati anche carrelli. Nei luoghi di partenza e di arrivo vi erano le stazioni costituite da idonee costruzioni in legno. Fondo Ripa di Corno, e più precisamente la località chiamata ancora ai giorni nostri "Arrivo", per parecchi anni (probabilmente dal 1880 al 1922) costituì il luogo cui giun- geva il minerale proveniente dalla laveria di Oneta. Vi arrivava con una teleferica lun- ga due chilometri non automotrice ma a forza motrice; da qui veniva poi caricato su carri, trainati da cavalli, per essere trasportato ai forni di calcinazione alla "Calamina" di Ponte Nossa.
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