Page 34 - il sentiero alto serio
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ingombrano l'alveo. Da qui addentrandosi poche decine di metri nella valle, sulla sponda sinistra, si può giungere ad una vecchia miniera di barite, coltivata artigia- nalmente fino a pochi decenni or sono: nella piccola discarica sono abbondanti i fram- menti bianchissimi del minerale, che si riconosce per il suo elevato peso specifico. La discesa lungo la comoda mulattiera sul versante sinistro della vai Sanguigno per giungere alla la centrale di Aviasco (ENEL) offre punti di visuale assai suggestivi sul torrente e sulle tipiche forme di erosione (marmitte dei giganti), delle quali ai pie- di delle "Cascatelle", ormai in prossimità dello sbocco nel Goglio, vi è l'esempio più suggestivo [1]. Questo tratto permette anche di osservare completamente la succes- sione degli strati della "Formazione di Collio", fino al "Basamento Cristallino", che af- fiora alla centrale idroelettrica. L'alveo del Goglio è ingombro di grossi massi tondeggianti di origine morenica; infat- ti, mentre il versante sinistro della valle è molto acclive e roccioso (micascisti), quello destro è coperto da una spessa morena argilloso-limosa con grossi blocchi. Il contra- sto di permeabilità tra i sedimenti glaciali sciolti e le rocce metamorfiche sottostanti causa la presenza nell'area di numerose piccole sorgenti e di abbondanti ruscelli. A Colarete si possono comodamente raggiungere, sia lungo la strada provinciale di Valgoglio, sia lungo quella che sale a Novazza, affioramenti di micascisti: queste roc- ce sono fittamente iniettate da lenti e vene di quarzo bianco nelle quali in qualche ca- so sono state trovate tracce di oro nativo. L'abbondanza di acqua, la ripidezza dell'alveo e, naturalmente, la disponibiltà di mi- nerali ferrosi nelle vicinanze permisero nei secoli scorsi l'instaurarsi nella vai Goglio, tra Colarete e Gromo, di numerose officine per la lavorazione del metallo; lungo le sponde del torrente sono ancora visibili le tracce di quegli impianti, che furono di- strutti da una disastrosa alluvione nel 1666, e alcune canalizzazioni per la derivazio- ne dell'acqua. L'antica strada che collega Colarete a Gromo (versante sinistro), ora ripercorsa in 33