Page 29 - il sentiero alto serio
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m • (Esino) del Coren Gradù [14], dietro il quale si nasconde alla vista la frazione di Ba- ni; sullo sfondo le rocce rossastre della Cima di Bani ("Verrucano Lombardo) e le cre- ste taglienti dei Coren Presi ("Formazione di Collio"). Il solco della vai Canale divide dunque due paesaggi geologicamente assai diversi: il versante meridionale coi calcari triassici, quello settentrionale con le rocce quarzose e vulcaniche permiane; tra i due, lungo Tasse vallivo, la faglia regionale Valtorta-Valcanale, diretta Est-Ovest. In basso verso Oriente, sull'altro versante della vai Seriana, all'imboccatura della stretta forra tra il ponte delle Seghe e il ponte Nuovo, c'è la più famosa cava di Arde- sio, la "Cava della Madonna" [16], così denominata poiché con la pietra calcarea da essa cavata (Formazione di Breno) fu interamente costruito il Santuario della Madon- na delle Grazie ed il suo bellissimo campanile (XVII secolo). Tuttavia questa cava ha sicuramente una storia molto più antica, poiché il palazzo Milesi, del XV secolo, se- de del municipio di Gromo, ha diversi elementi architettonici fatti di questo marmo, come dello stesso materiale sono la bellissima fontana del Cigno nella stessa piazza e i conci ancora conservati del portale della chiesa romanica preesistente alla parroc- chiale di Ardesie. Giunti sui pianori prativi (morenici) delle Baite Camnare si gode di una bella veduta del monte Secco [2O]; il profilo del ripido versante, interrotto da evidenti cenge, deno- ta il complicato sovrapporsi di più unità tettoniche composte in prevalenza dai calca- ri della Formazione di Esino, tra le quali sono "pizzicate" rocce marnose stratificate del Gamico. Prima di giungere al fondovalle, un sentiero sale verso le ripide pareti rocciose del monte Secco, nella vai Las. Vale la pena di compiere questa deviazione per osservare le sorgenti che nascono al contatto tra le potenti masse calcaree fessurate e carsifica- te ed i sottostanti strati marnosi. Alla testata della vai Las inoltre è quasi sempre presente un piccolo nevaio, frutto delle continue valanghe che spazzano le rocce so- prastanti; per gli appassionati ricercatori non è difficile trovare nei blocchi calcarei del ghiaione numerosi fossili di gasteropodi. 28
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