Page 22 - il sentiero alto serio
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stro: si vedono ancora gli strati calcarei e marnosi del periodo Gamico sede delle mi- neralizzazioni metallifere. Più in alto la testata della valle è dominata dalle bianche rupi del "Calcare di Esino": prima balza all'occhio il netto stacco morfologico, poi si considera che le rocce sulle quali si sta camminando sono più recenti di quelle che formano quelle creste. Si può dunque cogliere la presenza dei "sovrascorrimenti" che caratterizzano la complessa struttura geologica di questa parte dell'Alto Serio. Giunti in prossimità dell'alveo della Nossa si vedono blocchi rocciosi e ciottoloni ton- deggianti cementati tra loro e disposti in banchi orizzontali: si tratta delle parti più elevate dei "terrazzi fluvioglaciali" di Premolo, Parre e Ponte Nossa [7]. Risalendo verso Parre, sulla sinistra della valle Nossana, si ha una veduta molto in- teressante di una delle più importanti strutture minerarie (oggi abbandonate) della zona: il cantiere Piazza Rossa. Qui è l'imbocco di una lunga galleria che attraversan- do le "calamine" piombo-zincifere della costa di Bellore giunge fino in valle del Riso (Corno), dove erano gli impianti di trattamento del minerale (laverie). Si osservino gli strati calcarei della Formazione di Breno che costituiscono la roccia metallifera e hanno giacitura inclinata. Anche da Cossaglio, frazione di Parre, si ha una veduta panoramica di Costa Bellore con i suoi cantieri minerali [8]. Alla Santella dell'Ave Maria si incontra la zona di protezione della sorgente Nossana; sono le più grosse sorgenti della valle Seriana; la loro portata può superare i mille litri al secondo, un vero fiume sotterraneo! Esse sono captate per 1' alimentazione degli ac- quedotti della città di Bergamo. Sono sorgenti di origine carsica, oggetto di interesse e di ripetuti studi sin dall'antichità; le loro acque provengono da un vasto bacino sotter- raneo, rappresentato dalle rocce calcaree fessurate del monte Secco ed esteso oltre quaranta chilometri quadrati. Lo sbarramento impermeabile offerto dalla faglia di elu- sone e da quella della vai Fontagnone causano l'emergenza di questa importante vena acquifera. Prima di giungere al cimitero di Parre (il Sentiero in questo tratto percorre una stra- da di chiara derivazione mineraria) si attraversano forre calcaree che indicano il pas- saggio alla formazione del calcare di Esino. Dietro al cimitero inizia una strada carra- bile che conduce al monte Trevasco, toccando numerosi cantieri minerari abbandonati; in 6 qualche caso nel versante si aprono voragini del diametro di qualche decina di metri dovute al crollo di sottostanti vuoti di coltivazione. Si rag- giungono in breve i numerosi imbocchi e le vec- chie discariche, meta di numerosi appassionati ricercatori di minerali (blenda, calamuia, galena, idrozincite, auricalcite, wulfenite, etc.). Dal bellissimo porticato della chiesetta della S.S.Trinità [10], costituito da colonnette di "Are- naria di Sarnico" e da soglie di marmo "Grigio Orobico" (formazione di Breno), si gode un pano- rama ricco di elementi di osservazione geologica: a Sud le creste dolomitiche del Pizzo Frol, del Corno Guazza e del Pizzo Formico sono interrot- te dalla stretta forra del Costone entro la quale scorre il Serio; verso Oriente lo sguardo spazia 6.1 monti Trevasco e Vaccaro visti da Casa Volpi (Premolo).