Page 11 - N.154 MARZO 2015
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DIPENDI? NO GRAZIE? Un ciclo di incontri per rifettere e confrontarci apertamente riguardo al tema delle di- pendenze in età adolescenziale Carissimi cittadini, di coloro che mai avrebbero pensato di diventare di- in questi anni molte volte abbiamo sentito parlare, pendenti da qualcosa! in modo più o meno manifesto, del tema della droga. Molti di noi hanno pensato che, in fondo, non è un Questi incontri non sono certo la soluzione, ma rap- tema che ci riguarda così da vicino; altri hanno pen- presentano il tentativo di alzare lo sguardo e aiutar- sato che “sì c’è bisogno di parlarne”; altri ancora ci tutti a renderci conto che queste cose ci sono an- che “le cose sono cambiate, non sono più come una che qui nei nostri tranquilli paesi di montagna e che volta”! prima ce ne rendiamo conto, senza prendere scuse o Quello che è certo, è che oggi non abbiamo più da- difese inutili, e prima potremo dare una mano come vanti agli occhi le immagini di coloro che usavano comunità civile e cristiana a coloro che sono immersi droga anni fa e che erano riconoscibili, oggi certe in questa tipologia di problemi. scene non le vediamo più nemmeno nelle grandi città! Così, piano piano, abbiamo tutti abbassato la guardia Non possiamo più permetterci di fare fnta di niente lasciando spazio non solo a nuove tipologie di droghe o di delegare tutto a chi si deve occupare del sociale, che fanno molto più male, ma permettendo la nascita ma ciascuno di noi è chiamato a mettersi in prima di nuove forme di dipendenza che, meno visibili o più linea per avere quelle minime conoscenze sul tema accettate socialmente, non hanno esitato e non esita- che possono permettergli di non essere ingenuo e di no oggi a rovinare tante persone. cogliere i segni di un disagio che si manifesta e sfocia in tante forme di dipendenza. Per fare alcuni esempi pensiamo all’ingresso delle tante droghe sintetiche preparate, spesso, da improv- Chi entra in questi vortici non lo fa mai a cuor leg- visati “chimici” che bruciano il cervello, a coloro che gero, ma lo fa spesso per esprimere o reprimere una si sono rovinati a causa dell’alcool (quanti ragazzi e fatica o per riuscire ad apparire diverso da ciò che è ragazze abusano di alcool in un contesto sociale che realmente per essere socialmente accettato o sempli- tante a ridurre le sistematiche ubriacature del fne cemente, purtroppo, perché non sa cosa fare! settimana al semplice “sono ragazzi!”), a coloro che Per questo ognuno di noi: padre, madre, fglio, perso- si rovinano la vita dietro a macchinette che pagano naggio pubblico, semplice cittadino, tutti siamo chia- poco e mangiano tanto, a coloro che con i vari giochi mati a sapere per poter prevenire e sostenere! introdotti dallo Stato (per fare soldi) perdono somme Non chiudiamo gli occhi e ci accorgeremo che, insie- considerevoli, spesso nel silenzio di tutti! me, possiamo fare molto per noi stessi e per chi ci sta vicino. Il modo migliore per far sì che queste cose continuino è dire, davanti a questa proposta, “non mi riguarda!”. Vi aspettiamo... Questa è la prima vittoria di tutti coloro che vivono sulle disgrazie di tanti giovani e tante famiglie. Il me- Assessorati alle Politiche Sociali nefreghismo e il disinteresse hanno permesso al “mer- Dossana – Val del Riso cato del male” di diffondersi e di impadronirsi anche 11