Page 39 - 1989 N.3 MARZO
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PAROLA DI VITA N o n ci indurre in tentazione "Chi crede di stare in piedi, guardi di non Nessuno è al riparo dalla tentazione, sia es- cadere" (l Cor 10, 12) sa un allettamento al male proveniente dalle no- stre passioni o qualche dura prova proveniente Tra i vari inconvenienti che si verificava- dal mondo esterno, oppure la malefica poten- no nella comunità di Corinto c'era anche la ec- za, il demonio, che sta continuamente in agguato cessiva fiducia che certuni dimostravano di avere per danneggiarci in un momento di disatten- in loro stessi. zione. Si permettevano una grande libertà, si compor- Occorre, dunque, una grande vigilanza. La salvezza è per coloro che si rifugiano umil- tavano come chi è ormai convinto di non avere mente in Dio e non già per coloro che si metto- più pericoli dinnazi a sé. no spavaldamente in pericolo. Sicuri della loro chiamata alla fede e della loro vita sacramentale e fieri della loro superiorità culturale, frequentavano con troppa disinvoltura "Chi crede di stare in piedi, guardi di non gli ambienti pagani, partecipando a banchetti cadere'' dove si consumavano carni immolate agli ido- li, senza preoccuparsi dello scandalo che pote- Come vivere allora la paròla di vita di que- vano arrecare ai loro fratelli più deboli. sto mese? È molto diffusa anche oggi la pretesa, de- nunciata qui da San Paolo, di mettere d'accor- "Chi crede di stare in piedi guardi di non do la fede cristiana con la falsa libertà del mon- cadere'' do che permette di guardare tutto, di leggere tut- to quello che ci capita sotto mano, di assistere Non c'è dubbio che la fede e i sacramenti a tutti gli spettacoli, di frequentare tutti gli am- assicurino la nostra salvezza, ma ad una preci- bienti ecc., senza preoccuparsi del danno che si sa condizione e, cioè, che facciamo bene la no- può recare alla propria vita spirituale e dello stra parte, mettendo in pratica tutti gli insegna- scandalo che si può recare al prossimo. È un mo- menti e raccomandazioni di Gesù. do di fare, che certamente non va d'accordo con Ora, tra questi, c'è anche quello di non quella prudenza verso noi stessi e quella solle- esporsi imprentemente alla tentazione e di non citudine per il bene degli altri, che ci vengono recare danno col nostro comportamento alla vita raccomandate qui da San Paolo. spirituale dei nostri fratelli. Dobbiamo dunque non presumere delle no- stre forze, non esporci imprudentemente alla tentazione, ma evitare le occasioni e saper ta- "Chi crede di stare in piedi, guardi di non gliare non appena avvertiamo il pericolo. cadere" E poi amare, amare Dio nella sua volontà ed il prossimo, perché l'amore è la miglior sal- Nessuno può ritenersi talmente saldo da vaguardia contro ogni male. non potere, da un momento all'altro, anche ca- dere. CHIARA LUBICH