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Le prove INVALSI, che servono per valutare i livelli di apprendimento degli studenti, hanno dimostrato che gli alunni delle pluriclassi di Oneta sono al di sopra della media nazionale. Giovedì 20 ottobre 2005 appare un articolo sul giornale “Il Sole 24 ORE” in cui si elencano nove giovani ricercatori italiani, che lavorano nei vari campi della scienza e che hanno all’attivo importanti scoperte e innovazioni. Fra i nove giovani inseriti nell’e- lenco dei migliori ricercatori italiani compare una ex alunna con alle spalle la scuola e le pluriclassi di Oneta. La collaborazione continua e profcua con i gruppi di volontariato del paese, con gli altri ordini di scuola e con le scuole dei plessi dell’Istituto Comprensivo hanno dato agli alunni la possibilità di partecipare a molte inizia- tive e realizzare progetti in ogni campo tenendo sempre presente la programmazione, che è nazionale. Tutto ciò ha determinato apertura mentale, conoscenze e socializzazione. Certo è che ognuno ha il diritto di fare le scelte che ritiene più opportune, ma alcune decisioni producono delle conseguenze e tali conseguenze non possono essere disgiunte dalla responsabilità. Per correttezza intellettuale ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità di fronte al paese e alla storia. La chiusura delle scuole di montagna signifca decretare defnitivamente la morte dei piccoli Comuni, lascian- do intere comunità nell’abbandono più completo rispetto anche ad altri servizi fondamentali. Difendere la scuola di un piccolo comune signifca anche scongiurare i costi sociali ed economici legati all’abbandono del territorio. Nessuno è perfetto, ma nessuno potrà smentire l’impegno delle amministrazioni passate per sostenere e va- lorizzare la cultura nel nostro comune: vedi sala teatro, il nuovo museo etnografco-scientifco, il Consorzio Minerario e tutte le iniziative che in esso si sono sviluppate, e i tanti interventi di miglioria dell’ambiente sco- lastico. L’attuale Amministrazione ha voluto essere una vera sentinella, pronta a qualunque cosa pur di difendere il patrimonio del paese, cioè l’istruzione, la cultura, le tradizioni, la storia, l’architettura, il paesaggio, il folklore, in altre parole i tesori migliori di ogni singolo uomo. Tante piccole virtù che la scuola di Oneta ha fatto proprie da quando è nata, circa 140 anni fa; valori immensi trasmessi ad intere generazioni di bambini. Ci mancheranno i momenti in cui tutta la comunità si stringeva attorno alla sua scuola, a dimostrazione che la scuola stessa, nella piccola realtà di montagna, è sempre stata il centro attorno al quale si raccoglie la vita sociale e culturale dell’intera comunità, motore di tante situazioni positive per la socializzazione delle famiglie. Resti viva nel cuore di tutti noi la scuola di Oneta! Il Sindaco Scolaresca di inizi novecento 50