Page 43 - il sentiero alto serio
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La fontana di Ave è alimentata da una sorgentina che si trova poco sopra, al passag- gio tra i calcari neri del "Corno" e le marne argillose del "S.Giovanni Bianco"; inoltre la presenza di una faglia quasi parallela all'asse vallivo, che abbiamo già visto taglia- re il Cugno nella vai Fredda, determina lo stacco morfologico dei dossi prativi alle spalle del nucleo abitato di Ave. Più in basso, sotto la cascina Brignola e la Santella della Madonna, la stessa faglia determina la presenza di un'altra interessante area sorgentizia, su entrambe le sponde del torrente (sorgenti della Brignola). Sulla sponda destra numerosi zampilli d'acqua purissima escono dagli strati scuri della "Formazione di Gorno". 2.6 - DALLA VALLE DI AVE ALLA VALZURIO Da Ave il Sentiero percorre un ripido tratto che in breve porta al Colle Palazzo; lungo questo percorso vi sono poche rocce, poiché i terreni detritici sono abbondanti e la copertura boschiva è fitta; solo nella parte prossima al fondovalle si vedono dei cal- cari marnosi neri ben stratificati della "Formazione di Gorno". Dopo aver osservato queste rocce nell'alveo del Rino, a Colle Palazzo, diverse centinaia di metri più in al- to, ci si trova a calpestare altre rocce, decisamente più antiche, quelle del "Calcare di Angolo"; è una situazione in tutto analoga a quella già vista salendo a Vedala: essa è dovuta ancora una volta all'effetto di quei ripetuti fenomeni di sovrapposizione di enormi masse rocciose (sovrascorrimenti) che caratterizzano ampiamente il settore calcareo di tutte le Orobie. A Colle Palazzo l'occhio può spaziare verso Nord sulle cime del Corrù e del Timogno, divise dalla sella di Vedala, mentre a Sud si presenta la ripida Cresta di Valzurio, un bastione che corre verso il massiccio della Presolana e che nasconde dietro di sé l'al- topiano clusonese. L'elemento geologico più interessante di Colle Palazzo merita una brevissima digres- sione dal Sentiero ed una sosta. Si tratta di ampie e profonde doline [41], le più grandi della zona; esse si approfondiscono negli strati grigiastri venati di calcite del "Calcare di Angolo" e sono da collegare ancora una volta allo stesso sistema di faglie e fratture che, con direzione meridiana, interessa anche la sella di Vedala. Del resto l'analogia morfologica tra le due località è molto evidente. La dolina maggiore ha un diametro di circa cento metri ed è completamente boscata; altre due depressioni coalescenti, di cui una forma una pozza, sono vicine alle stalle lungo la strada che porta a Valzurio, mentre nei prati più a Nord si osservano altre doline minori, anch'esse perfettamente tonde. Queste forme carsiche superficiali così vistose indicano con sicurezza la presenza di importanti cavità nel sottosuolo e di circolazioni di acque sotterranee. Allontanandosi da Colle Palazzo verso Est in direzione delle Stalle Mòschel, si passa in breve dagli strati di rocce grigie al bianco "Calcare di Esino", anch'esso intensa- mente carsificato [42]. Giunti al Mòschel dinnanzi all'osservatore compare nuova- mente l'incombente bastionata rocciosa della Cresta di Valzurio, costituita dal "Cal- care di Esino" e interrotta verso la Presolana dalla valle Olone. In quest'ultima ap- paiono evidenti i tratti morfologici di carattere glaciale: il profilo ad "U" della valle pensile è sovraimposto ai motivi strutturali che caratterizzano tutto il massiccio della Presolana [43]. Al Mòschel occorre ricordare che alcune piacevoli digressioni dal Sentiero possono 42
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