Page 37 - N161-DICEMBRE-2016
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ADDOLORATA Il 18 settembre la parrocchia di Cantoni ha celebrato la solenne festa della Beata Vergine Addolorata, da sempre venerata dalla piccola comunità, che alla S Messa fa seguire il cammino orante solennizzato dalla presenza della banda. Per l’occasione era presente Don Federico, non ancora titolare della parrocchia, ma che lo sarebbe diventato uficialmente il 16 ottobre, con la celebrazione di una S. Messa solenne alla quale hanno partecipato fedeli di tutta l’unità pastorale. La comunità di Cantoni augura a Don Federico un gioioso cammino insieme. Secondo Antonio Borrelli, autore di testi religiosi, la devozione alla Madonna Addolorata è molto sentita perché è la più vicina alla realtà umana. Egli dice: –Il dolore è presente nella nostra vita sin dalla nascita, con il primo angosciato grido del neonato, che lascia il sicuro del grembo materno per proiettarsi in un mondo sconosciuto, non più legato alla madre e in preda allo spavento; poi il dolore ci segue più o meno intenso, più o meno costante, nei suoi vari aspetti, isici, morali, spirituali, lungo il corso della vita, per ritrovarlo comunque al termine del nostro cammino, per l’ultimo e deinitivo distacco da questo mondo. Veder morire un iglio è per una madre il dolore più grande che ci sia, non vi sono parole che possono consolare colei che avrebbe voluto ridare altre cento volte la vita o piuttosto sostituirsi ad esso nel morire. I milioni di madri che nel tempo hanno subito questo immenso dolore, a lei si sono rivolte per trovare sostegno e consolazione, perché Maria ha visto morire il suo Gesù in modo atroce, consapevole della sua innocenza, soffrendo per la cattiveria scatenata contro di lui, personiicazione della Bontà ininita. Quindi anche tutti coloro che soffrono nella propria carne e nel proprio animo le pene derivanti da malattia, disabilità, ingiustizia, povertà, persecuzione, tradimento, mancanza di sicurezza, solitudine ecc. guardano a Maria, consolatrice degli aflitti perché avendo sofferto tanto già prima della Passione di Cristo può essere il faro a cui guardare nel sopportare le sofferenze ed essere comprensivi di quelle dei fratelli.- 37
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