Page 16 - N.137 DICEMBRE 2010
P. 16
IL MARMO NERO DI GORNO Il Il l marmo nero era usato nella costruzione I delle chiese principalmente nelle balaustre, negli altari e nei gradini. I fratelli Manni di Gazzaniga ed i Fantoni di Rovetta lo usarono nel '600 e '700 nelle chiese di Alzano Lombardo, Gazzaniga, Gandino, Clusone e Castione della Presolana. Anche Gorno aveva giacimenti di questo tipo di marmo. Lo si rileva dalla descrizione del no- stro paese da parte di Giovanni Mairone da Ponte nel "Dizionario odeporico" scritto nel 1819 dove si legge " ... Rarità naturali. Nella contrada de' Ceruti avvi una buona cava di marmo nero, e in quella de' Pero li una altra di pietra da opera. E lungo l'alveo del Riso tro- vansi de' pezzi di marmo nero intralciato di strati di conchigliette bivalve". Anche nella "Corografia d'Italia" di Gio- vanni Rampaldi scritta nel 1833 se ne ha con- ferma " ... Presso Peroli sta una cava di pietra arenaria, a Ceruti una di marmo nero, e lungo l'alveo del Riso un'altra di marmo nero ... ". Don Gian Battista Ceruti, parroco di Gorno, in un suo manoscritto del 1858 ricorda "Nella Valle dei Crappi è una vena di puro marmo nero che fu adoperato anche nella nostra chiesa, se- gnatamente nell'altare dei morti, e nei primi gradini del presbiterio che ora servono alla chiesa di Oneta"; scrive infatti don Ceruti "Fu già detto che i primi gradini posti all'ingresso di questo presbiterio, del nostro marmo nero andarono in Oneta ave servono a quell'altare". La chiesa a cui fa riferimento è la parroc- L'altare dei Morti nella chiesa parrocchiale, proveniente da chiale settecentesca, demolita nel1930 per peri- quella settecentesca, nel quale da parte del M anni è siato usato marmo nero di Gorno. colosità; nello stesso luogo poi venne costruita quella attuale. L'altare dei morti tuttora esistente nella nostra parrocchiale proviene da quella settecentesca e come scrive don Ceruti "viene dallo scalpello del sig. Manni". Il marmo nero di Gorno non rimase comunque nei confini della Valle del Riso ma venne anche espor- tato altrove, perché ritenuto pregevole; si trova conferma di ciò nel libro dal titolo "Il Battistero del Duomo di Bergamo- Restauro conservativo", di Efrem Bresciani e Luciano Formica dove si legge "Nel1856 il Battistero subì un'altra ricomposizione, a cura dell 'Arch. Raffaello Dalpino, nel cortile dei canonici: in questa occasione, venne aggiunto, allo zoccolo in rosso di Verona, un alto basamento in marmo nero di Gorno, su cui vennero posizionate varie pietre tombali". Se è stato usato nel battistero del duomo di Bergamo, significa che il "nostro " marmo nero era vera- mente di pregio ed apprezzato. Amerigo Baccanelli 16
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21