Page 8 - N°12 dicembre 1979
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DALL'ECO DI BERGAMO DEL 6/12/79 Miniere bergamasche l'insipienza di chiuderle esistenti. E questa sarà la sostanza del discorso Contro la decisione assurda della SAMIM di vo- che verrà ripetuto oggi a Roma, nel corso dei- lerle chiudere, oggi una delegazione bergamasca rincontro tra una delegazione bergamasca, gui- a Roma si incontrerà con i ministri Pandolfi e data dal presidente dell'Amministrazione provi- Lombardini. Abbiamo poche materie prime, e si ciale, dott. Franco Fumagalli, e il ministro delle rinuncia anche a quelle, lasciando tante famiglie Partecipazioni Statali Lombardini, al quale sarà senza lavoro? presente anche il ministro Pandolfi. Allora, due anni fa, era in discussione il piano Eni che veniva presentato in conseguenza della «Non siamo qui per difendere poltrone, ma crisi che aveva travolto l'Egam e dopo anni di posti di lavoro». La frase, pronunciata un paio Cassa integrazione ordinaria e straordinaria. di anni fa da un minatore bergamasco a un con- Allora, come adesso, non si trattava di una vegno sui problemi delle miniere delle nostre difesa a testa bassa dei posti di lavoro, ma di valli, esprimeva tutta la preoccupazione della utilizzare fino in fondo, e correttamente, le pon- gente di montagna di fronte alla prospettiva di tenzialità estrattive della nostra provincia, consi- vedere smantellate miniere e impianti minerari derate nel quadro del problema energetico gene- rali. Oggi si discute attorno al programma prean- nunciato dalla Samim, una società del gruppo Eni, per quanto riguarda il futuro dell'attività mineraria nella Valli Seriana, Brambana, e di Scalve. Le conseguenze si sono viste. La Samim, dopo i provvedimenti già adottati di Cassa inte- grazione guadagni e di chiusura di attività, in- tende attuare una politica di ridimensionamento che viene proprio a colpire la nostra montagna, soprattutto in quelle zone dove il lavoro in mi- niera, pur faticoso e logorante, è sempre stato l'unica alternativa all'emigrazione o a pesanti spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Prima provincia mineraria della Lombardia, la Bergamasca per la sua grama economia mon- tana aveva sempre fatto i conti sulle possibilità di occupazione date dalle miniere e dalle lavora- zioni direttamente collegate con queste. Fu negli anni '60, con l'abbondono da parte della Falck degli impianti di Schilpario che si ebbe il segno più evidente dì una crisi che covava già da tem- po. La miniera moriva per mancanza di compe- titivita. Non è più conveniete, si sosteneva. I giovani non se ne preoccuparono molto; le gene- razioni di mezzo, legate alla tradizione della mi- niera accolsero con amarezza il cambiamento. Sopravvissero gli impianti per l'estrazione di Vili
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