Page 24 - N°12 dicembre1976
P. 24
L'EREDITA' DI DIO E' l'ora del vespro. Il paese è un piccolo gregge. presenti, tramortiti per l'acca- animato: tutti sono in festa per I rintocchi di richiamo alla duto, e, con voce rotta da un la Sagra. preghiera si susseguono le do- sincrhiozzo. Le campane diffondono i rin- meniche successive, sempre al- Il sacerdote tenta di rialzarsi, tocchi d'invito ai fedeli, chia- l'ora del vespro e sempre inva- ma inutilmente! Un anziano, ac- mandoli ad adorare il Signore, no: la chiesa rimane quasi de- corto e veloce, corre a suonare nell'ora del tramonto. serta e i pochi, pochissimi fe- le campane, come può. Fedele al suo mandato, il par- deli presenti ne sono angosciati. E' l'imbrunire. La gente ag- roco prepara ogni cosa, per i Una forte tentazione invade glomerata nelle case e nelle bet- sacri riti nella sacrestia e ri- l'animo del Pievano: cioè quel- tole è distratta, ma richiamata compone il suo spirito per l'in- la di non celebrare più il ve- all'attenzione da quello scam- contro con Dio, insieme ai par- spro per l'indifferenza e man- panio insolito, ha un fremito. rocchiani per celebrarne le sue cata partecipazione del popolo, Corre alla chiesa, alla casa lodi. che, ormai sordo all'invito del- parrocchiale, per chiedere in- Sulla soglia della sacrestia,, le campane, preferisce voltare formazioni sullo strano rintoc- gli attende che la chiesa si po- le spalle al Dio vivente, per cer- co. poli. care avidamente le realtà effi- Un chierichetto, presso l'a- Il suo 'sguardo si protende mere e bruciare incenso all'edo- trio, implora aiuto e soccorso. nella navata trecentesca; i suoi nismo, al materialismo. La gente entra, vede un grup- occhi sono pieni di gioia, rive- — Continuerò la celebrazio- petto di persone con gli occhi latrice di pace interna e di spe- ne del vespro, anche se fossi umidi di pianto, il parroco ste- ranza. solo — disse tra sé e sé il buon so a terra, ansante e morente, Giunge una vecchietta, av- Parroco, superando la tenta- che, a stento riesce a racco- volta in uno scialle nero, se- zione. gliere le forze e dice: condo il costume; uno scianca- Nella monotonia del tempo, — Muoio, ma vi lascio il mio to s'accomoda alla meglio nel c'è un segno di festa: la dome- testamento: « Continuate a pre- banco, vicino all'altare, accanto nica, il giorno del Signore, fat- gare, a celebrare i vespri, siate al Crocefrsso, quasi a rappre- to per Lui, gemma luminosa, fedeli alla lode di Dio ». sentare la sofferenza umana e realtà divina, grande, invito di Un attimo di silenzio... Egli guarda attonito il Cristo ap- Dio al popolo a corrispondere spira sereno nelle braccia dei peso. al suo amore! suoi parrocchiani. Due chierichetti, chiassosi, Anche quel giorno, l'uomo Singhiozzi e solo sinqhiozzi s'affrettano in sacrestia, per in- non si cura di Lui, suo creato- s'odono, mentre il medico del dossare la funicella, con finltu- re, gli chiude il cuore, lo misco- paese, tenta di dargli soccorso, re d'oro su tela logorata dal nosce. La mancata presenza al- ma invano, purtroppo! tempo. la preghiera comunitaria del Inginocchiati, i fedeli chiedo- Scocca l'ora della celebrazio- popolo di Dio è un segno chiaro no perdono a Dio, della loro in- ne. Il sacerdote vorrebbe es- del disinteresse, dell'indifferen- differenza. Prendono cura della sere puntuale, ma... za umana nei suoi confronti. salma del Pievano, la ricompon- — C'è poca gente — osserva, Tuttavia, il Parroco mantiene gono e promettono di farne il rattristandosi — attendo altri la promessa: continua con la loro messaggio di fede e di a- cinque minuti. stessa intelligenza a celebrare more. Un altro tocco di campana, ri- il vespro ogni domenica, instan- — Continuate a pregare! suona squillante nell'aria, ma cabilmente, nell'afa del solleo- Scrive la gente sulla pietra, tosto si disperde, senza risuo- ne, come nel crudo inverno, che racchiude le spoglie del nanza alcuna, all'orecchio. Pa- quando il freddo pentra le os- buon sacerdote. E scrive ciò con zienza! sa. convinzione perché sapeva che Il Pievano preceduto dai chie- Una domenica tutta bianca, non erano parole e solo parole richetti, comincia la celebra- per la nevicata, mentre canta predicate: quelle parole del par- zione del Vespro. Una, due.., il Vespro divino, il Parroco im- roco, ma vissute ed incarnate cinque voci: poche in verità, ma pallidisce come cera, si acca- nell'ideale, che vale più della ferventi e libere, lodano il Si- scia sui gradini dell'altare, si vita. gnore, piccola porzione di uma- distende: ; Era preghiera fatta vita. nità con Dio, il jsu,o Dio, come — Mi sento male — dice ai Sr. Zelinda Ongaro
   19   20   21   22   23   24