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Tanto il primo che il secondo, meno la medaglia e le varie statue Dell’altar maggiore opere pregevoli di Francesco Donato Fantoni da Rovetta il quale nel 1772 aveva eseguito anche le tre statue si trovano sulla cima della facciata, voglio dire di S. Martino Vescovo titolare della parrocchia, e dei SS. Martiri Valerio e Renato, sono fattura squisita dello scultore Manni. L’altare del rosario si deve allo scalpello di Grazioso e Francesco Donato Fantoni, e pur questo fu messo a posto nel 1776. Le pitture invece dei quindici misteri del Rosario che circondano la nicchia dell’altare, come pure i due dipinti delle due laterali ancone del coro non hanno molto pregio, l’autorte fu uno di Cerete Alto. L’altare di S.Antonio Abate che è pure l’altare di S.Carlo Borromeo, S.Rocco e S.Sebastiano fu messo a posto nel 1779 per mano di Cesare Corta che lo lavorò tutto a stucco ;solo nel 1826 vi fu messa la mensa di marmo con gradino superiore. Questo altare ricorda l’antico che si trovava nella demolita parrocchiale, e vi era stato eretto con licenza avuta dalla curia vescovile il 13 giugno 1493, la quale pure accordò in perpetuo quaranta giorni d’indulgenza a chi lo visitasse nella festa di S.Antonio. Rimane ultimo l’altare di S.Elisabetta , che meglio potrebbe chiamarsi della visitazione di S.Maria a S.Elisabetta. Nella parte antica questo altare rimonta al 1478 assendo in tale anno stato eretto per la concessione della Curia Vescovile e dotato di indulgenza come fu detto dell’altare di S. Antonio. L’attuale mensola e predella di marmo furono messe in opera l’anno 1778 da Francesco Donato Fantoni. Il quadro della visitazione fu eseguito invece dal pittore Enrico Albrici nel 1754. Quando la nuova parrocchiale fu bellamente in tutto completata, quei di Gorno chiesero che venissero solennemente consacrata. Il Vescovo d’allora Monsignor GianPaolo Dolfin,uomo d’altissimo 7