Page 3 - BOLLETTINO_Aprile 2014
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PRIMA PASQUA NELL’UNITÀ PASTORALE DELLA VALLE DEL RISO Eccoci giunti alla prima Pasqua in mezzo a voi. Credo una sempre più eclatante ignoranza religiosa. Ma ci che il bilancio dei primi mesi possa essere considera- sono anche atteggiamenti poco cristiani. Una esage- to positivo, almeno da parte mia, e di questo ringrazio rata attenzione all’apparire da cui il bisogno di cose il Signore e, ovviamente, voi. Vorrei porgervi alcuni frmate, di sentirsi alla moda con uno spreco esage- auguri di Pasqua, per questa festa che è la più impor- rato di risorse che non fa guardare ai bisogni degli tante per il cristiano anche se magari il Natale è più altri. Siamo un po’ tutti dei ricchi epuloni. Non faceva suggestivo. niente di male, semplicemente si divertiva senza saper guardare al bisogno del povero Lazzaro. Un primo augurio è che nella fatica di questi giorni (i sacrifci che ad ogni piè sospinto ci sono richiesti e Ricordiamo come è andata a fnire? che la quaresima ci propone), la Pasqua, porti un po’ di lavoro per tutte quelle famiglie che stanno viven- L’augurio è allora che la fatica della quaresima por- do dei momenti di grave diffcoltà proprio dal punto ti alle nostre famiglie nuovi stili di vita lontani dagli di vista economico - lavorativo. È la vita nuova del- orribili fatti di cronaca riportati negli ultimi giorni. È la Pasqua. Purtroppo è un problema che tocca anche questa la conversione che ci chiama ad essere uomini le nostre comunità. Lavori che non ci sono o quando nuovi. È questo che ci richiede l’essere cristiani che ci sono, sono a tempo. È la precarietà che si insinua vogliono vivere la Pasqua non solo come un giorno anche nella possibilità di progetti a lungo termine diverso dagli altri ma come un modo di porsi nei con- soprattutto per i giovani che devono programmare il fronti di Dio e dei Fratelli. loro futuro. Un terzo augurio è che sia una Pasqua di pace. Ru- Un secondo augurio riguarda le nostre famiglie. Sem- mori di guerra si sentono in riva al Mar Nero; speria- pre più si diffondono, anche nella nostre comunità, mo che con l’aiuto di Dio e il buon senso degli uomini modelli di vita che non sono certamente cristiani. Non tutto si risolva senza spargimenti di sangue. Non ab- parlo delle convivenze; sono solo la punta del proble- biamo bisogno di ulteriori scontri tra l’altro tra gente ma. Considerato che la nostra gioventù fnisce poi che che è comunque cristiana. si sposa in chiesa, e visti i tempi che corrono con la fatica a sopportarsi forse è il male minore. Non è la Un ultimo augurio è che la Pasqua sia veramente una soluzione. È certo che dobbiamo rieducare la nostra festa, speriamo, dedicata al Signore. È il senso vero e gioventù a traguardi più ambiziosi. L’amore grande, ultimo della festa. In secondo luogo dedicata ai fratel- l’amore vero non è certamente quello delle soap. li. È occasione per rinsaldare forti legami comunitari. La festa come occasione per riscoprire anche il biso- È quello della croce, una vita donata. gno degli altri e la gioia di stare con gli altri. È ciò che serve a costruire una comunità è ciò che serve per Ma torniamo a noi. Parlo, nel caso, di comportamenti non dirci solo, ma essere cristiani. lontani dal sentire cristiano che riassumerei nell’idea di famiglie che non mettono al centro il Signore. Da Buona Pasqua a tutti. ciò la fatica a frequentare la S. Messa domenicale, la Don Giambi fatica a dire preghiere, ad accostarsi ai Sacramenti e 3