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non si stanca di offrirci il suo perdono. Siamo noi che mezzo tuo. Non sei al di sopra di ogni umana fragilità: ci stanchiamo a chiederglielo”. Sii un uomo di pace e di la grande dignità sacerdotale è tutta sua. Grande, certo, riconciliazione. Misericordiato, offri misericordia; ferito, questa dignità se faceva dire a Francesco d’Assisi: “Tutta guarisci; peccatore, perdona. Ai detenuti di Palmaso- l ‘umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, la, in Bolivia, durante il suo viaggio in America Latina, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, è presente papa Francesco così si è presentato: “Chi c ‘è davanti a Cristo, il Figlio del Dio vivo e ancora: “Ascoltate fratelli. voi? Quello che sta davanti a voi è un uomo perdonato. Se la beata Vergine è così onorata, come è giusto, perché Un uomo che è stato ed è salvato dai suoi molti peccati. lo portò nel suo Santissimo grembo; se il Battista tremò Questo peccatore vestito di bianco non ha molto da darvi di gioia e non osò toccare il capo santo del Signore; se è o offrirvi, ma vi porto in dono quello che ho e quello venerato il sepolcro, nel quale egli giacque per qualche che amo: Gesù, la misericordia del Padre. Ti auguro che tempo; quanto deve essere santo, giusto e degno colui che sia così anche per te: un peccatore graziato. Solo se pe- tocca con le sue mani, riceve nel cuore e con la bocca e nitente consapevole della tua fragilità, sarai confessore offre agli altri perché ne mangino, Lui non già morituro, che gode di riversare sui fratelli la misericordia che hai ma in eterno vivente e glorifcato, sul quale gli angeli de- sperimentato. Non sei il migliore, sei solo più consape- siderano volgere lo sguardo!Guardate la vostra dignità, vole di quel peccatore che abita in te, sempre bisognoso fratelli sacerdoti, e siate santi perché egli è santo! Grande di perdono e grato per la misericordia ricevuta. Sii un mistero, quello che avviene nella tua fragile persona: “Se canale dell’amore misericordioso di Dio e, allo stesso dovessi incontrare insieme un angelo e un sacerdote, an- tempo, bisognoso di abbeverarti a quella fonte. Vivi nel- che indegno - diceva ancora Francesco - prima bacio le la tua carne il paradosso di essere un confessore che mai mani del sacerdote e poi onoro l’angelo. Ma questo non smette di essere un penitente. deve toglierti la certezza liberante: il Signore è con te e si 4. E vengo alla conclusione. Oggi la festa è tutta per serve di te -spero non t’offenda - come un giorno dell’a- te, e forse tu vivi un certo disagio per il rilievo dato alla sino all’entrata in Gerusalemme. Non all’asino, ma a chi tua persona. Forse anche ti porti dentro qualche paura: ce sopra c’è seduto vanno gli “Osanna”. Sii trasparenza sua, la farò, sarò fedele? “Ahimè Signore Dio, ecco io non so sii suo ministro e servo, sii il cuore pulsante di un Dio parlare perché sono giovane” (Ger 1,6), si schermiva Ge- che non si dà pace per tutti i suoi fgli. Sii docile argilla remia. La risposta di Dio al profeta è la stessa che oggi dà nelle mani del vasaio, opera non già compiuta ma in faci- a te: “Non dire ‘sono giovane’. Tu andrai da tutti coloro mento. E cammina: la strada è lunga! Con tutto l’affetto a cui ti manderò...perché io sono con te per protegger- maturato in questi anni insieme: Auguri! ti” (Ger 1,7-8). Povertà e debolezza caratterizzano anche Padre Lorenzo Cabrini, cappuccino francescano, nati- l’invio dei 72. Puoi sentirti perso, inadeguato davanti alla vo di Gorno vastità della messe. Ma è qui che sperimenti la potenza dell’affdamento al Signore che ti manda a mietere ciò Nell’ultima cena Gesù anticipa il dono di se stesso per che non hai seminato tu. Il campo è suo. Per questo non l’umanità, con quel pane e quel vino, sangue e corpo, che serve un equipaggiamento troppo pesante: né borsa, né resteranno fno alla fne del mondo come sua presenza sacca, né sandali... L’unica cosa da non dimenticare è la nella Chiesa e nel mondo. Tale dono egli vuole che passi fraternità: due a due. Perché essa è segno evangelico che attraverso i suoi primi apostoli, seguiti dai loro discen- rende credibile la paternità di Dio e che dice: “fratelli è denti in linea spirituale e sacramentale, per tutti i credenti possibile”. Sì, il protagonista è lui. A te, Davide, è chie- che sarebbero nati nei secoli successivi. sta docilità. Strumento, ecco cosa sei. Servo che giun- Così ogni volta che viviamo e partecipiamo ad una nuo- to a sera riconosce il lavoro compiuto dal padrone per va ordinazione sacerdotale e ogni volta che siamo pre- senti al banchetto Eucaristico, siamo immersi proprio in quell’ultima sera di Cristo, in quella prima e unica Eu- carestia che ci tiene in comunione, ci sprona a donarci e amarci gli uni gli altri, ci sostiene nel cammino della vita. L’occasione dell’ordinazione sacerdotale di fra Davide, con la sua Messa di saluto e ringraziamento a Chignolo, oltre che momento di festa, di gioia e di bell’impegno organizzativo, è gratitudine per il passaggio di Dio che continua a benedire e donare nuove forze per la sua ama- ta umanità. Non siamo stati presenti solo per l’amicizia o la conoscenza, ma è il richiamo di Dio che ci ha messi in moto, stimolati senz’altro dalla vicinanza con Davide. Ed è proprio tale risuonante richiamo dentro di noi che va 7