Page 25 - N°10 ottobre 1977
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La giornata al campo era strutturata in modo quanto la messa risultava più accessibile alle lo- tale d'avere momenti di lavoro, di gioco, di pre- ro possibilità. ghiera, di tempo libero. Nei momenti di tempo libero, i ragazzi si or- Con il lavoro si è cercato di responsabilizzare ganizzavano da soli: chi leggeva, chi giocava a Ì ragazzi che erano coadiuvati dagli assistenti carte, chi al pallone, chi a dama e così via... di- affidando loro compiti quali: la preparazione mostrando di essere un po' più indipendenti. della messa, la pulizia del campo, il lavaggio La sera infine ci si trovava insieme attorno al dei piatti, l'apparecchiare e lo sparecchiare la fuoco a cantare, facendo giochi notturni, oppure tavola, tutto ciò ha reso la vita al campo più ef- sotto il tendone con giochi, quiz e scenette va- ficiente. rie. Il gioco era caratterizzato dal torneo di palla- Non tutti i giorni sono stati trascorsi al cam- volo che ha coinvolto sia adulti che ragazzi im- po: abbiamo fatto pure delle gite. Siamo andati pegnando e divertendo tutti per molto tempo. al lago Gabiet, al passo del Bettaforca e con La messa, momento di preghiera più intenso tutti i giovani fino ai ruderi del rifugio Linty ai della giornata, era preparata totalmente dai ra- piedi del ghiacciaio del Lys. gazzi; in essa gli stessi sceglievano e leggevano Queste gite ci hanno permesso una più ampia le letture e i brani di vangelo, preparavano alcu- conoscenza del posto mostrandoci la bellezza di ne riflessioni e le preghiere dei fedeli: in questo una natura ancora intatta con le sue acque lim- modo i ragazzi partecipavano più attivamente in pide e la maestosità dei monti circostanti. I GIOVANI IN CAMPEGGIO II campeggio giovani: 35/40 persone che vo- se loro ci vedono ancora come i grandi, abba- gliono vivere insieme le loro ferie; sono a Gres- stanza lontani da loro. Con loro andiamo al soney la Trinité per due settimane. Colle di Bettaforca e ai piedi del ghiacciaio del Qui le giornate non passano vuote, ognuno ha Lys, dove ci incontriamo con chi discende dalla qualcosa da fare per la vita del campo: chi ai Piramide Vincent e dal rifugio Gnifetti. fornelli, chi al lavandino; chi per preparare la Poi la voglia di setacciare tutta la valle preva- discussione, chi per aprire la riflessione comune le in noi e con le macchine ci muoviamo dovun- sul Vangelo nella Messa, chi a programmare gli que; in Valnotey nel Gran Paradiso alla ricerca spostamenti per raggiungere le vette del Rosa o di camosci, stambecchi..., al monte Bianco per visitare altre località della Valle d'Aosta. fare il traforo, visitare il fronte dei ghiacciai sul Proveniamo da diversi gruppi, eppure l'affia- versante francese, e ritornare sorvolando i pic- tamento non tarda a emergere; il fatto di passa- chi e i ghiacciai sull'ardita funivia che da Cha- re tutta la giornata insieme favorisce una più monix ci riporta a Courmajeur. Non trascuria- profonda conoscenza tra noi, stimola un con- mo neppure il valico del Piccolo S. Bernardo, fronto di esperienze, ci insegna a confrontare le dove troviamo i resti del passaggio di Annibale, nostre scelte individuali con le esigenze del i segni delle guerre per l'unità d'Italia e il me- gruppo. sto ricordo dei martiri per la libertà morti per Momenti di riferimento sono qualche serata mano dei nazisti... di discussioni, in cui troviamo ancora difficoltà Non manca una sosta ad Aosta con i suoi re- a mettere in comune quel confronto che svilup- sti romano e medioevali e la visita ai castelli. piamo in maniera spontanea durante la giorna- Alla fine ci rendiamo conto che questo pro- ta e alcune celebrazioni dell'Eucarestia in grup- gramma ci ha preso parecchi giorni, riducendo po, in cui cerchiamo di ripensare la nostra fede. le escursioni sul Rosa. Qualcuno di noi però I primi giorni li passiamo insieme con i ra- non si arrende e di nuovo attacca il massiccio gazzi, cercando di amalgamarci con loro, anche fino alla capanna Margherita, poi sul Zunstein, XXV
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