Page 17 - N.149 DICEMBRE 2013
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Trascriviamo una novella, adatta alle mamme che possano leggerla ai loro bambini, scritta dall'insegnante di scuola elementare di Gorno Elvira Urbano nella "Guida del Maestro" nel mese di novembre dell944: UN LUPO E UN BIMBO " c ome volteggiava allegra la neve in quella gelida sera di dicembre! Il buio era pari al si- lenzio, alto e solenne. Solo, di tem- po in tempo, qualche raffica di ven- to scoteva le cime scure degli abeti. Alle falde del M. Grem, un lumi- no brillava nel nero della notte. Era l'ultima baita. Dentro nella picco- la e calda cucina, un bimbo "Gioa- nì", seduto a terra, con una capace scodella tra le gambette sode, co- minciava a mangiare la sua buona pappa di polenta e latte. Com'era bello e forte Gioanì. Aveva tre anni, ma pareva ne aves- se cinque o sei, tanto era robusto e forte! La mamma, una giovane e salda montanara gli sferruzzava un paio di calzette di lana greggia. Col suo capo circondato di una aureola di riccioli biondi somi- gliava a quell'altro Gioanì, che la martellar/e il petto; un sudar Come un automa la donna versa morte le aveva strappato quattro freddo le correva su tutta la per- dell'altro latte nella scodella. La anni prima. E somigliava pure a sona. Ora voleva slanciarsi sul sua mano tremante ne lascia cade- quel S. Giovanni Battista che vez- suo bimbo, era l 'ingenua calma di re alcune gocce su quella piccola zeggiava il Bambino Gesù e pa- lui che la consigliava di rimanere del bambino. Il lupo beve ancora reva guardasse sorridente, da una immobile. Eppure, quattro anni con avidità che pare insaziabile; stampa che ornava una scura pa- prima, quando la morte le aveva poi lambisce lentamente, quasi con rete, al suo protetto. strappato il suo primogenito, la una carezza la manina bagnata. Il D'un tratto, la porta della cu- paura che, per salvarlo, avrebbe bimbo, beatamente ignaro, pare cina si spalanca ed un lupetto ap- combattuto contro qualunque godersi quell'umido grazie. pare proprio davanti al bambino. fiera ... ora ricordava vagamente, D 'un subito, un lungo ululato La mamma sta per lanciare un d'aver udito a scuola di un Santo sveglia la mamma dall'incubo an- urlo, per precipitarsi sul suo che rabbonì un lupo, di martiri goscioso e scuote il bimbo. Il tu- Gioanì, ma la voce argentina del che ammansivano le fiere, di una petto tende le orecchie e con un bimbo la trattiene: lupa allattante due gemelli sper- balzo sparisce nel buio fondo "To, randa mangia!". Il pic- duti. Ecco le parti ora s'inverti- della vicina abetaia, donde era ve- colo si alza e le sue manine gras- vano: era il suo piccolo audace nuto il noto richiamo. socce tendono alla belva la ca- Gioanì che porgeva il latte ad Con un balzo non meno veloce pace scodella, Il lupo comincia a un'autentica fiera. Gli occhi, le la madre si slancia all'uscio. Oh, Zappare avidamente. labbra, il cuore della madre, tutto come aveva potuto dimenticarlo "Mamma, che fame questa Ran- il suo essere si potenziavano in un socchiuso a quell'ora e con quel da" (appellativo comunemente grido che voleva sprigionarsi dal tempaccio! Poi tra fiotti di lacrime dato ai cani da pastore). petto e invece le moriva in gola: e scoppi di risa abbraccia il suo Evidentemente il piccino cre- "Signore, salvalo !". bimbo. Lui, non comprende e con deva d'aver dinanzi uno dei soliti Intanto aveva leccato l'ultima la sua solita voce argentina dice: cani da pastore. goccia di latte. "Mamma, com'era affamata La mamma sentiva il cuore "Mamma, ancora!". quella Randa!". 17
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