Page 16 - N.109 DICEMBRE 2003
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La laveria di Riso Il Il Ila fine dell'800 nella contrada Riso di Gorno A viene costruita da parte della società The En- glish Crown Spelter una laveria dove il minerale viene frantumato, macinato e flottato con acqua e acidi separando il metallo dallo sterile. Nel 1894 gli abitanti della contrada di Riso, te- nendoci alla salute, si lamentano per "l 'inquina- mento delle acque del Fiume Riso in dipendenza della laveria impiantata dalla ditta The English Crown Spelter CL."; viene promossa una verifica da parte del Medico Provinciale Sanitario che ri- leva "le acque del detto fiume si rendono inservi- bili e per l'uso delle persone e per l'allevamento del bestiame". Nello stesso anno la società mine- raria costruisce alcune vasche per la depurazione dell'acqua del torrente e nel 1895 l'Amministra- zione Comunale invita, anche con mezzi coercitivi la ditta ad "incanalare l'acqua inquinata per con- servare limpida nel suo abituale corso quella non usata nella laveria". La giornata lavorativa, sia all'interno che all'esterno della la veri a, era di 12 ore con questo orario: dalle ore 6 alle 18 "durante la stagione del lavaggio" e dalla ore 7 alle 17 quando "il lavag- gio è sospeso ". Il riposo era dalle 12 alle 13. Le donne ed i fanciulli sotto i 15 anni avevano lo stesso orario ma "godevano" di mezz'ora di più di n poso. Per la tutela del lavoro ai fanciulli è da ricordare che è solo con una legge del 1935 che viene fis- sata a 14 anni l'età per ottenere il rilascio del li- bretto di lavoro, successivamente elevata con una legge del 1967 a 15 anni. Nella "Rivista di Bergamo" del dicembre 1927 si legge "La laveria è un piccolo mondo infernale. Un fragore digrignante di ferraglie la empie, altis- sùno, come se mostri spaventevoli stritolassero, con le loro implacabili mascelle possenti, senza un istante di sosta, frantumi di catene, valanghe di macigni ... E' un tamburellamento di ciottoli, un grandinare di pietre intermittente ... Questa sola la- veria di Gorno che è di media capacità può trat- tare novanta tonnellate di materiale al giorno, co- struita come fu per una elaborazione di dieci ton- nellate orarie. Lo zinco è proprio qui che sotto- scrive il suo atto di nascita. Da queste manciate di sporca sabbietta usciranno un giorno un imbuto, un elemento di pila, un cliché. Ma quanto mondo dovrai ancora percorrere, o calamina della mia Bergam.asca. dopo che da questo momento ci sa- remo separati. .. ". Il giornalista non poteva sicura- 16
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