Usi costumi e tradizioni bergamasche
Usi costumi e tradizioni bergamasche
Autore Luigi Volpi
Edizioni il Conventino 1978
Leggenda del Monte Grem (pag 207)
LEGGENDA DEL MONTE GREM
(Venne riferita da Noemi Paganoni.)
Il Monte Grem o Monte di Zambla, dai vasti declivi erbosi, chiude ad oriente la pittoresca conca di Oltre il Colle, delimitando la Val Farina dalla Val del Riso. Si narra che in epoca lontana, tra due paesi vicini a detto monte, sorgesse una contesa per il possesso dei pascoli. Tale questione si protrasse per molto tempo, finché si decise di troncarla mediante il giuramento delle due parti controverse. Il rappresentante di uno dei due paesi, e precisamente di quello che era dalla parte del torto, si riempì le scarpe della terra del proprio orto e giunto davanti ai magistrati, sulla cima del monte dove doveva avvenire la prova, solennemente giurò che la terra che in quel momento aveva sotto i piedi era per diritto secolare di pieno possesso del suo paese. In tal modo il diritto di pascolo passò di proprietà al comune, che poteva vantare un uomo tanto astuto. Ma la leggenda afferma che dopo la morte dello spergiuro, la sua ombra vagava di notte su di un cavallo di fuoco, per le vaste praterie e le balze del Grem. Anche nella casa dov’egli aveva abitato si sentiva, nella notte, un suono di catene che parevano trascinate sui pavimenti delle stanze. In séguito, i possessori della casa, mediante certe pratiche magiche, riuscivano a «confinare » quello spirito in uno sgabuzzino, dove lo si sentiva, nella notte, sbuffare e pietosamente lamentarsi.