Ribasso Riso Parina

    • Miniere di Gorno

Miniere di Gorno

Il ribasso Riso Parina si trova a quota 550 s.l.m.
lungo i torrente Riso.
Si tratta di una galleria di carreggio che già agli inizi del 1900 veniva utilizzata per arrivare al giacimento di minerale nei cantieri con le discenderie Cavrera, Selvatici, Roma, Firenze..
In seguito, negli anni 1980,  venne prolungato fimo a 12 Km circa (la stessa lunghezza del traforo del Monte Bianco), per collegare i cantieri dell’Arera (Ribasso Forcella) tramite un traforo verticale del diametro di 240 cm e dell’altezza di 340 metri, necessario per la ventilazione.

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Le miniere italiane ante anno 70 erano per la maggior parte retaggi di fine 800. e riprese, salvo le miniere di carbone in Sardegna, da retaggi più lontani. Le prospezioni inesistenti. Veniva seguita la vena principale con poche diramazioni. Inesistenti le discenderie, i fornelli, le gallerie di ribasso e le traverso banco. Solo dopo il 1900 si è dato inizio alla parziale rivalutazione con la figura del geologo e dell’ingegnere minerario inizialmente con compiti approssimativi poi via via sempre più incisivi, ma pur sempre in modo limitato. Le miniere di zolfo in sicilia erano in particolare gestite dal proprietario del suolo, le miniere di pirite dell’isola d’ Elba di retaggio romano erano in via di esaurimento ed in parte riprese negli anni 20 per via dell’ autarchia, le miniere di pirite del grossetano furono chiuse definitivamente nei primi anni 60 per cui salvo quelle delle alpi piemontesi e lombarde anch’esse chiuse prima della fine degli anni 60 nulla di veramente applicativo e risolutivo fu fatto. Altra cosa per il carbone sardo dove si procedette per seria ristrutturazione che portò ad una ripresa della produzione e dell’attività mediante l’individuazione dei nuovi filoni, che per le tecniche estrattive precedenti risultavano poco remunerativi.
Per tornare in argomento faccio notare che la prospezione geologica fatta da un geologo ha il compito di identificare le manifestazioni superficiali, la loro diffusione ed estensione, le condizioni generali di giacitura, le caratteristiche geo-mineralogiche e di genesi.

La prospezione mineraria fatta da un ingegnere minerario ha il compito di determinare l’estensione in profondità, le variazioni di composizione mineralogica e di distribuzione e dei tenori lavorabili.
Nella sola prima fase di aiuto alla prospezione geologico- mineraria sono le prospezioni geofisiche e le trivellazioni.
Considerando l’insieme dei ” punti minerale “rilevati dalle trivellazioni si traccia approssimativamente l’andamento del filone e lo si sviluppa durante lo scavo mediante la stesura del grafico delle potenze, dei tenori e delle quantità ricavati dalle analisi chimico-mineraligiche.Praticamente si utilizza un piano topografico a grande scala sul quale siano stati tracciati gli assi delle gallerie e delle trincee. In corrispondenza dei punti di prelevamento dei campioni si tracciano altrettante rette perpendicolari agli assi precedenti e su ciascuna di tali rette si prendono, superiormente, segmenti proporzionali in lunghezza ai tenori riscontrati, inferiormente segmenti proporzionali alla potenza utile del giacimento. L’unione delle estremità esprime la condizione di coltivabilità mentre i segmenti proporzionali ai prodotti dei tenori per le potenze rende la curva delle quantità. Il tenore medio dell’intero giacimento può essere stimato soltanto quando buona parte di esso sia stata messa ” a vista ” e saggiata nel modo suddetto.
In sotterraneo si segue la traccia inizialmente indicata dai risultati delle prospezioni ed adattando la traccia data alle variazioni riscontrate tanto dai risultati ottenuti dalla curva delle quantità che delle potenze continuamente aggiornate via via si procede nell’avanzamento riportando la direzione delle varie tracce rilevate con il teodolite su grafico Ma non prima tracciando la direzione da segiure e perforare la roccia secondo una direzione prestabilita.
Va inoltre precisato che è compito solo dell’ingegneria edile definire le caratteristiche costruttive delle gallerie e la loro progettazione, mentre ad altri tecnici vengono affidati i sistemi di aereazione, di sollevamento e di trasporto.
Una galleria mineraria non è neppure lontanamente assimilabile ad una galleria di tipo ferroviario o stradale dove ogni metro di avanzamento è ben quantizzabile economicamente e prevedibile costruttivamente. Una galleria mineraria no.

Nuove osservazioni sull’assetto geologico-strutturale del settore centrale del distretto piombo-zincifero di gorno (Alpi Bergamasche)F. Rodeghiero – G.Vailati

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