Pietre coti

    • Miniere di Gorno

pietra cote  e parte del documento originale

 

CAVE DI PIETRE COTI

Le pietre coti sono pietre usate per affilare utensili metallici in modo particolare lame come la falce.
Anche nella Valle del Riso, sia a Gorno che a Oneta, alla fine del XIX secolo esistevano cave per la produzione di tali pietre. A Oneta nel 1878 e a Gorno nel 1879 furono concesse a Alessandro Milesi, già titolare di concessioni minerarie in Val del Riso, autorizzazioni nelle località “Val Noseda” in comune di Oneta e “Costa Jels” in quello di Gorno per l’estrazione di pietre di questo genere.
Al titolare erano state imposte regole rigide da parte della Sotto Prefettura di Clusone onde evitare pericoli, in modo particolare durante il brillamento delle mine da parte dei “lavoranti”, e nel porre molta attenzione alfine di evitare frane o movimento di terra, per l’incolumità degli operai e dei passanti.
Tale attività durò pochi anni. Per quanto riguarda Costa Jels in Corno vi erano occupati circa quaranta operai, donne in maggior parte; non è stato possibile reperire tale dato per l’attività in Val Noseda in Oneta.*1

Da un documento dell’archivio comunale di Oneta si legge:
Prefettura di Clusone 2 gennaio 1878

Al sig. Sindaco di Oneta
Oggetto: Cava di pietre coti e argilla nel comune di Oneta
Per opportuna di lei notifica
Trasmetto  alla S.V. copia di odierno permesso accordato al sig. Alessandro Milesi di Bergamo con domicilio in Clusone, di coltivare una cava di pietre coti e argilla marnosa nella località di Val Noseda di codesto comune interessandola che le discipline e le prescrizioni imposte al coltivatore vengano osservate (…)*2