Gorno il 4 febbraio 1897 nasce l’asilo infatile, 71 anni prima che fosse emanata la legge istitutiva delle scuole materne statali (1968).

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Si può affermare che, leg­gendo atti ufficiali bergamaschi della fi­ne dell’800, di rado si incontra una don­na socio di una società anonima: ma può darsi sia unico il caso di una donna no­minata dagli altri soci tutti maschi, amministratore della società stessa. A Gorno,  paese di montagna, situato in Valle del Riso, laterale della Valle Seriana,  il 4 febbraio 1897 è costituita la Società per l’Asilo Infantile di Gorno; l’atto notarile è rogato nell’ufficio co­munale.

I soci sono otto: sei gornesi (don Giovanni Cabrini curato a Fondra, Rosa Guerinoni maestra comunale, Giovan Pietro Varischetti, Pietro Serturini, Luigi Zanotti, Benedetto Guerino­ni), il curato locale (don Luigi Paganessi, vertovese) ed il maestro comunale Santo Baccanelli nativo di Calcinate. Il capitale sociale è di tremila lire, Suddi­viso in 50 azioni da L. 60 ciascuna. Il de­posito dei 3/10 del capitale (L. 900) ob­bligatorio per legge, è versato dalla Ro­sa Guerinoni che possiede 15 azioni.

Lo statuto della società prevede: l’acquisto di beni immobili e mobili «(…) per fon­darvi un asilo infantile ed altre istituzio­ni a beneficio della gioventù»; la nomina da parte dell’assemblea dei soci di un «socio solo» amministratore; «ciascun socio avrà un voto solo, qualunque sia il numero delle azioni possedute» (antici­pa di novant’anni, quindi, l’odierna coo­perativa di solidarietà sociale). La Rosa Guerinoni è nominata amministratrice della società.

Siccome il Comune sollecitato nel 1890 dal sottoprefetto di Clusone, aveva da poco tempo costruito il nuovo edificio scolastico su 1.670 mq. di terreno acquistati nel 1894, in località «Ma­donna», al prezzo di L. 1 al mq., la Gue­rinoni non perde tempo e nella sua qua­lità di «amministratrice» il giorno dopo la costituzione della società chiede al Comune che «(…) le venga assegnato gratis l’appezzamento di terreno vicino al fabbricato scolastico comunale allo scopo di costruire altro fabbricato,(..;) rendendosi comune la muraglia diviso­ria (…) la superficie è di circa mq. 600 (…) il fabbricato stesso dovrà servire per uso asilo e per altri scopi di educa­zione morale della gioventù (…)». A con­dizione che «(…) il detto terreno e la co­munione della muraglia siano in perpe­tuo a beneficio dell’asilo infantile (…)».

Il Consiglio Comunale è veloce: pas­sano due giorni ed all’Unanimità, «ac­corda gratuitamente» quanto richièsto dalla stessa Guerinoni. Ma anche il Tri­bunale è veloce: il 17 dello stesso mese ordina la iscrizione nell’apposito regi­stro delle società che, come diceva il co­dice di commercio dell’epoca, è così «le­galmente costituita».

Siccome il sindaco di Gorno, il 16 maggio 1897 informava il Provveditore agli Studi che l’Asilo Infantile era stato aperto il 26 aprile precedente e che i bambini frequentanti erano 60, signifi­ca che quando, nel febbraio, si costituì la società, il fabbricato per l’asilo era già finito.

A questo punto è necessario fare un passo indietro: l’idea di aprire in paese un asilo infantile era stata del parroco, don Giovan Battista Gritti, che il 1° giu­gno 1895 aveva chiesto al Consiglio Co­munale la cessione gratuita del terreno poi acquistato dalla società, aggiungen­do che disponeva dei mezzi per costrui­re l’asilo e che si impegnava per l’istru­zione religiosa ai bambini.

Riprendiamo il cammino. Il 19 set­tembre 1897 è sottoscritto l’atto notari­le: il Comune «dà e cede gratuitamente alla comparsa Guerinoni Rosa per conto della.società. Asilo Infantile di Gorno il terreno richiesto «per uso e beneficio dell’Asilo Infantile».

Nel 1899 la vita dell’asilo è travaglia­ta. Il 16 giugno, è tenuta l’adunanza dei soci per la lettura del regolamento della società, approvato dal vescovo di Ber­gamo il 3 maggio precedente. Ma non si legge, perché è a mani del parroco (don Giovan Antonio Ravasio) che… non lo esibisce.

Si da però atto che è necessa­rio «continuare un’opera già da altri in­cominciata»; mentre la maestra Gueri­noni afferma che non intende rimanere a Gorno senza la direzione dell’asilo in­fantile, che si impegna a continuare sa­crificando tutto il suo patrimonio anche, con l’avallo di cambiali, nutrendo «spe­ranza anzi certezza che ciascuno secon­do le sue forze continui ancora ad aiuta­re l’asilo affinché proceda bene e non sia semplicemente aperto». Si fa cenno anche ad opposizioni all’asilo in paese, denigrando «l’amministratrice ed i be­nefattori».

Da notare che il curato, sin­daco della società, «si astiene».

Stranamente ,da chi sollecitato? Sei giorni dopo il procuratore allora del Re cita la società davanti il Tribunale perché la stessa sia cancellata dal regi­stro delle società in quanto non di natu­ra commerciale. Ed il Tribunale, con sentenza del 27 gennaio 1900, ordina la cancellazione. Ma ancor più stranamen­te oppure la sentenza del Tribunale è stata revocata?

Con atto 30 luglio 1908 la Guerinoni vende per L. 2.000 l’immobile sede dell’asilo ad una suora della Congregazione Religiosa «Figlie della Sapienza», congregazione alla quale la Guerinoni appartiene.

Questa vendita consentirà all’asilo infantile di svolgere sempre la sua attività. Difatti il testamento della Suora Superiora Ge­nerale della suddetta Congregazione, morta in Francia il 4 giugno 1925, è chiaro quando tratta del giardino e del­la «casa situata in Gorno, piazza Madonna delle Grazie che serve d’asilo infanti­le tenuto dalle figlie della Sapienza».

La Rosa Guerinoni morirà il 12 gen­naio 1937 a 71 anni, proprio nell’asilo che non aveva mai abbandonato da quarant’anni e che, dal giugno 1919, vedrà la presenza anche di una giovanissima (23 anni) consorella che a Gorno ha la­sciato un’impronta: suor Giuseppina Dal Canton, bellunese. Il Consiglio Co­munale, all’unanimità, il 18 ottobre 1969, «quale piccola ricompensa di quanto ha fatto nel suo operare», le con­cede «la cittadinanza onoraria del Co­mune».

La deliberazione richiama i 46 anni del «suo lavoro al servizio della po­polazione adoperandosi in numerose at­tività quali scuola materna, attività di assistenza agli ammalati ed alla gioven­tù, oltre ad opere educative di vario ge­nere acquisendo altissimi meriti».

Suor Giuseppina morirà a Menaggio il 17 set­tembre 1982, ma riposa nel cimitero di Gorno «tra i miei cari monti e persone amate», come scrisse al sindaco accet­tando con «sentita gratitudine» la citta­dinanza onoraria.

Il Ministero della Pubblica Istruzione, il 9 agosto 1973 accoglie la richiesta di istituzione di due sezioni di scuola ma­terna statale inoltrata dalla Giunta Mu­nicipale di Gorno il precedente 16 feb­braio. Con il 30 agosto di quell’anno chiude il vecchio e sempre apprezzato asilo infantile nato per volere della gen­te di Gorno

Si arriva all’ottobre 1974 quando un’ordinanza del sindaco di Gorno di­spone lo sgombero dell’edificio dell’Asi­lo Infantile perché pericolante: le suore abbandonano il paese.