Formazione di Gorno (geologia)

    • Miniere di Gorno

PECTEN fossili della formazione di Gorno

FOSSILI DELLA FORMAZIONE DI GORNO

Osservazioni di Luigi Scolari 1975

La formazione particolare della conformazione del territorio di Gorno, risale (la parte più antica), al periodo ladinico, nelle quali rocce si possono trovare (roccia nerastra) in grande quantità i mitili, le bivalve e i branchiopodi, alcuni cefalopodi (ammaniti), alcuni gasteropodi (turitelle).
Si possono osservare negli spessi strati di rocce ladiniche in fondo e lungo la valle dei crappi , di questo periodo seppure rari, si sono trovati resti di rettili (museo scientifico A.Caffi Bg), alcune pinne (anche retiche) bellissime.
Strati lunghi parecchie centinaia di metri di lumachellesi si possono osservare sul Grina dove compaiono in superficie e  scompaiono sotto l’erba e terra per ricomparire a poche decine di metri di distanza, in modo che si può osservare con esattezza l’inclinazione e la continuazione degli strati medesimi.
Rocce più chiare e più calcaree del Golla, Preda Balaranda, Val Gorgolina (cadute dal Grem) contengono pure gasteropodi di dimensione dell’ordine di 8-12 cm di lunghezza, (varie specie).
Particolarmente ricche di quest’ultima famiglia, nella zona delle Ralète (Golla) Foppelli sotto le Ralète, mentre piccoli gasteropodi ricoprono gli spuntoni di roccia molto chiara che emergono dal terreno lungo la Costa dei Roccoli (Golla). I ciotoli chiari della zona delle Casere, sono un ammasso di alghe piccolissime che ad occhio nudo si possono confondere con conchigliette. La dolce costa che decliva partendo dal Basello è particolarmente ricca di vegetali (belle felci ed altre piante del Mesozoico, ma non del Ladinico).
Questo tipo di roccia si presta all’estrazione e preparazione dei fossili in quanto si sfalda facilmente.
La costa dello Zuccone, oltre alle bivalve e gasteropodi più o meno piccoli, è ricca di corallo che emerge con le estremità nelle pietre singole e dagli strati di roccia. I mitili ladinici si possono trovare in buona quantità lungo i sentieri e le mulattiere che percorrono la costa che scende dallo Zuccone alla Trinità, già separati dalla roccia a causa del rotolamento o dal calpestio dei muli.
Pecten retici se ne trovano con molte altre specie un po’ dappertutto, in particolar modo vicino a Cavagnoli (Còss), Val Rogno, ecc…ecc.
Il corallo più bello si trova verso la chiesa di Barbata (Lach), Reda e Borleda.
Il territorio in fondo della Valle del Riso (versante nord) partendo dalla Valle del Löch tra Barsì e i Pracc fin verso il confine con Premolo, sempre a sud di Riso è povero di fossili ma ci si possono trovare dei bellissimi piccoli cristalli di quarzo (Ruch Foppa di Barbata, Chignöl Marchèt).
Lungo il torrente Musso le rocce tufacee mioceniche, trattengono perfette foglie di ontano e nocciolo.
Nel raibliano all’interno delle miniere non sono mai stati trovati, che si sappia, resti fossilizzati, quindi si può ritenere che il terreno si sia formato quando dai mari della zona non erano ancora emerse le rocce molto chiare del versante dello Zuccone e quelle vicine al roccolo di Golla (prima della Forcella Alta),alcune su Preda Balaranda altre sopra le Casere di Golla; fanno pensare la loro formazione  sia avvenuta in un grande periodo di siccità in quanto sono frastagliate quasi simmetricamente da screpolature profonde quanto è lo spessore dello strato roccioso, con evidente logorio della battigia.
Sull’alpe Grina caratteristici sono i massi cappelluti pregni di fossili che evidenziano tra la base e l’estremità, la parte intermedia più sottile dovuta allo sciacquio delle onde che col loro andirivieni ne hanno eroso la parte dove era più incisiva la forza dello sciacquio
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fauna raibliana lombarda