Domenica 21 febbraio ore 15.00
nella Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino
la corale "S. Martino V." di Gorno
e la corale "L. Canali" di Gandino
canteranno il Miserere a 8 voci
Un importante appuntamento nella vita della comunità cristiana di Gandino e dei paesi limitrofi è quello del sacro triduo dei defunti. Tre giorni di preghiera e di adorazione davanti all’imponente raggiera densa di simbologia e apparato esteriore di una fede vissuta da secoli che impregna ancora oggi lo scorrere del tempo nella parrocchia. A Gandino il sacro triduo quest’anno si svolge sabato 20, domenica 21 e lunedì 22 febbraio, tradizionalmente fissato alla seconda domenica di Quaresima. Nella funzione di domenica pomeriggio, si cantano i vespri, e poi segue il canto solenne del miserere e la benedizione eucaristica. Il canto del miserere nel triduo dei defunti è una tradizione che ancora oggi alcuni cori delle parrocchie della valle seriana affrontano con impegno e con studio. Nella storia del '900 alcuni autori locali hanno messo in musica il salmo 50. A Gazzaniga al triduo dei defunti si canta ancora oggi il Miserere a 3 voci dispari di Aquilino Belotti, storico maestro a cui è dedicata la schola cantorum locale. A Leffe si canta ancora il Miserere di A. Lanfranchi. A Gandino fa parte della tradizione il Miserere di L. Canali, storico organista a cui la corale si è dedicata. L'anno scorso è stato introdotto per arricchire il repertorio della corale della basilica un nuovo Miserere, quello di Charles Gounod (1818-1893), scritto per coro a 4 voci miste, e soli. Il direttore Marco Guerinoni ha curato una nuova trascrizione sostituendo i versetti affidati ai solisti con i versetti del salmo in gregoriano. Nell'esecuzione di Gandino ci saranno la corale "S. Martino V." di Gorno e la corale "L. Canali" di Gandino che si alternano nel canto dei versi dei versetti del Miserere. La corale "L. Canali" canterà le strofe corali, la corale "S. Martino V." canterà i versetti in gregoriano e le strofe in salmodia. Tutti e due i cori si uniranno nel versetto finale a 8 voci.
Alla direzione Marco Guerinoni, all’organo Michael Ongaro e all’harmonium Silvia Cabrini